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Il caso

Sequestro di distributori Ewa e Synergy in Piemonte e Valle d’Aosta: coinvolto il gruppo Penta Petroli per frode IVA da 112 milioni

Le pompe di benzina sono state sigillate dall'Agenzia Dogane e Monopoli, e su ciascuna è stato affisso un cartello: “Licenza revocata”

Sequestro di distributori Ewa e Synergy in Piemonte e Valle d’Aosta

Le pompe di benzina sono state sigillate dall'Agenzia Dogane e Monopoli, e su ciascuna è stato affisso un cartello: “Licenza revocata”

A seguito di un provvedimento emesso dalla Procura di Milano, sono stati chiusi 21 distributori Ewa e Synergy in Piemonte e Valle d'Aosta, tra cui uno nel Ciriacese, a San Carlo Canavese. Le pompe di benzina coinvolte sono state sigillate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e su ciascuna è stato affisso un cartello che indica la “Licenza revocata”. Queste misure fanno parte di una più ampia interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Milano, che riguarda complessivamente 205 impianti di distribuzione in tutta Italia, tutti riconducibili al gruppo Penta Petroli, controllato dalla famiglia Salzillo.

Il gruppo Penta Petroli è stato oggetto di un'inchiesta che ha portato al sequestro dei suoi beni a marzo 2025, in seguito a un'accusa di frode fiscale per un ammontare di 112 milioni di euro legati all'IVA. Il gruppo è sotto indagine per diversi crimini economici, tra cui frode fiscale, intermediazione illecita, e caporalato. Inoltre, emerge l'ipotesi di legami con la criminalità organizzata, un aspetto che ha aggravato ulteriormente la gravità della situazione.

Oltre alla frode fiscale, la vicenda ha sollevato preoccupazioni anche a livello di qualità del servizio offerto dal gruppo. Un caso particolarmente noto è quello accaduto l'anno scorso a Torino, in largo Re Umberto, dove un distributore Ewa è stato coinvolto in segnalazioni di carburante adulterato. Numerosi automobilisti hanno denunciato guasti ai propri veicoli causati dall'uso di carburante "annacquato", con il risultato di motori in panne, fumo bianco e danni ai motori, che hanno richiesto costosi interventi di riparazione. La situazione ha suscitato forti reazioni da parte dei consumatori, con una pioggia di critiche sui social media e numerose richieste di rimborso da parte dei clienti, tramite avvocati.

Le autorità hanno intensificato il controllo sui distributori di carburante dopo questi incidenti, e il provvedimento di chiusura degli impianti Ewa e Synergy rappresenta un passo importante nel contrasto alle frodi fiscali e alle pratiche scorrette nel settore. La misura si inserisce in un contesto più ampio di interventi mirati a garantire maggiore trasparenza e sicurezza nei settori economici vulnerabili alle manipolazioni, come quello della distribuzione di carburante.

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