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Economia

Caro carburante: l’Italia si lamenta, ma c'è chi si prepara a un prezzo record

Mentre la benzina è in aumento, ci si appresta a raggiungere i 2,40€ al litro entro il 2026

Caro carburante: l’Italia si lamenta, ma c'è chi si prepara a un prezzo record

In Italia, il tema del caro carburante è da sempre fonte di lamentele, con il prezzo della benzina che continua a far lievitare i costi per gli automobilisti. A irritare maggiormente i consumatori sono le accise, che incidono per circa il 48% sul prezzo finale al distributore. A partire dal 15 maggio 2023, è entrato in vigore un decreto di armonizzazione delle aliquote su benzina e diesel, con l’obiettivo di allineare nel corso di cinque anni i prezzi dei due carburanti.

Fino a poco tempo fa, il gasolio costava circa dieci centesimi in meno rispetto alla benzina. Con il nuovo provvedimento, le accise sulla benzina sono state ridotte a 0,7134 €/litro, mentre quelle sul gasolio sono aumentate a 0,6324 €/litro. Nei prossimi cinque anni, le aliquote saranno progressivamente modificate fino a raggiungere lo stesso livello per entrambi i carburanti, rendendo quindi benzina e diesel equamente prezzati. Mentre gli italiani si lamentano di questi aumenti, c’è chi sta peggio: l’Olanda, dove il prezzo della benzina potrebbe presto diventare il più alto d’Europa.

In Olanda, il prezzo medio della benzina è già arrivato a 1,90 € al litro, ben al di sopra dei prezzi italiani. Tuttavia, il governo olandese ha introdotto delle accise agevolate dopo l’invasione russa dell’Ucraina, per contenere i costi energetici. Grazie a queste misure, il prezzo della benzina è sceso sotto i due euro al litro, ma il beneficio potrebbe essere temporaneo.

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, queste accise agevolate scadranno e il governo olandese non sembra intenzionato a prorogarle. Questo comporterà un aumento fino al 25% del prezzo della benzina, che raggiungerà una media di 2,40€ al litro. Questo incremento potrebbe essere percepito come una misura necessaria per finanziare le spese militari dovute alla guerra in Ucraina, ma molti ritengono che siano gli automobilisti a doverne sopportare il peso.

In Italia, la situazione non è molto diversa. Secondo i dati elaborati dal Codacons, in cinque anni il prezzo della benzina è aumentato del 21,7%, mentre quello del gasolio è salito del 27%. Confrontando i prezzi di oggi con quelli del 2020, un pieno di benzina costa oggi 15 euro in più, mentre quello di gasolio comporta un aumento di 17,30 euro.

Nonostante gli aumenti, c’è una buona notizia per gli automobilisti italiani: quest’anno, a Ferragosto, non si è verificato l’aumento consueto dei prezzi. Secondo i listini del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, durante la settimana di Ferragosto il prezzo medio della benzina è stato di 1,701€ al litro, mentre il gasolio è sceso a 1,631€ al litro, continuando la fase di calo iniziata a fine giugno.

Tuttavia, il Codacons denuncia che l’aumento dei carburanti continua a rappresentare una stangata per le famiglie italiane, con una spesa che, moltiplicata per il numero di viaggi e spostamenti in auto, finisce per generare un salasso complessivo da centinaia di milioni di euro.

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