Cerca

Dagli antagonisti ai portuali di Trieste: «Ora vogliamo le dimissioni di Draghi» [FOTOGALLERY]

Ventunesimo sabato di protesta in Italia e diciottesimo corteo contro il Green Pass a Torino, che si conferma il nuovo fronte della protesta anche a livello nazionale, preparandosi a portare sotto la Mole Antonelliana, sabato prossimo, i portuali di Genova e Trieste. Una manifestazione che ha sfidato il divieto di attraversare il centro cittadino, scegliendo di sfilare pacificamente da Porta Nuova a piazza Castello, concordando con la Questura un percorso alternativo tra corso Vittorio Emanuele, corso Re Umberto, piazza Solferino, poi via Santa Teresa e via XX Settembre per poi continuare la marcia su corso Regina Margherita e corso San Maurizio. In strada il “fronte del no” porta quasi 3mila detrattori del vaccino e della certificazione sanitaria, con cori e slogan contro il governo, a cui si sono associati anche numerosi manifestanti della Valsusa arrivati con il treno, anche se ufficialmente il movimento No Tav avrebbe dichiarato di non aderire alle mobilitazioni. Pur partendo divise, sembrano compattarsi, invece, le anime di un popolo sempre più variegato e connotato da una eterodossia politica quasi impensabile fino a ieri.

A guidare un primo gruppo, che si è dato appuntamento sotto il Palazzo della Regione, c’è il leader della “Variante Torinese”, Marco Liccione, per il quale «gli insensati tentativi di Palazzo Chigi di opprimere il legittimo dissenso sono falliti» e «il popolo unito non può essere sconfitto». Ragion per cui marce e picchetti, cominciati lo scorso agosto, proseguiranno a oltranza. «Fino a quando il governo non eliminerà l’obbligatorietà in Italia del Green Pass e Mario Draghi non si dimetterà insieme a tutto il suo esecutivo» tira dritto Liccione. Per il giurista e docente universitario Ugo Mattei, già candidato a sindaco alle ultime amministrative e reduce dal convegno organizzato con Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, tra i vari relatori presenti lo scorso mercoledì a Torino, l’occasione è anche quella di lanciare un appello al movimento No Tav. «Sbagliano a non unirsi a noi» secondo Mattei, che insieme con molti altri sta cercando di allestire una vera e propria rete No Green Pass oltre ad un Comitato scientifico alternativo a quello nazionale. I manifestanti sfilano ai margini del “salotto buono” della città. Corso Regina Margherita, via Napione, corso San Maurizio e di nuovo piazza Castello, seguendo un percorso blindato dalle forze dell’ordine che hanno evitato cambi di programma o l’assalto alla sede locale della Rai.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.