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25 Ottobre 2022 - 06:32
Centinaia di pesci di ogni dimensione morti stecchiti, oltre ad anatre e qualche uccello riverso sul letto del canale. Una vera e propria strage - al momento senza un “colpevole” - di lucci, carpe e tinche quella riscontrata nei giorni scorsi sul Po, all’altezza del parco del Meisino. Proprio sotto il curvone delle Cento lire. Una moria difficilmente dovuta alla mancanza di acqua e alla siccità, ecco perché l’ipotesi più probabile sembra quella legata all’inquinamento. Teoria su cui lavora da giorni l’Asl To4 che si è già recata sul posto nelle scorse ore per raccogliere dei campioni da analizzare.
La denuncia
L’ultima segnalazione, però, risale a domenica. A far scattare l’allarme ci hanno pensato i volontari della vigilanza faunistico ambientale in servizio, Gaetano Mangone e Angelo Porricelli. «Stavamo facendo una ispezione lungo il corso del fiume - raccontano Mangone e Porricelli -, quando ci siamo imbattuti in questo vero disastro ambientale. Decine e decine di pesci senza vita, ammassati uno a fianco dell’altro». I due volontari hanno contattato anche l’Arpa anche se del caso, come detto, se ne sta occupando l’Asl. Situazioni simili sono state segnalate anche nei mesi scorsi in altri torrenti affluenti del Po nel Chivassese e dell’Orco in Canavese. Mentre un anno fa i pescatori della zona avevano denunciato che quando si svuota la diga del Meisino, in particolare in momenti di particolare siccità come questo, «si creano delle sacche in cui i pesci rimangono intrappolati e senza scampo».
Le anatre
È di appena un mese fa, invece, la misteriosa moria di alcune anatre sulle sponde della Dora, tra via Bologna e corso Giulio Cesare. Anche in questo caso i veterinari dell’Asl, dopo una serie di segnalazioni inviate dai cittadini alla polizia municipale, sarebbero intervenuti per un sopralluogo in loco. Non è da escludere, al momento, la presenza di alti livelli di mercurio e metalli pesanti in grado di inquinare le acque.
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