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AMICI A QUATTRO ZAMPE

I cani prediligono i padroni del sesso opposto?

Un mito diffuso ma che nasce da dei "segnali mal interpretati"

I cani prediligono i padroni del sesso opposto?

È una convinzione diffusa quella di credere che il cane possa andare più d’accordo con il padrone del sesso opposto.
È un falso mito, anche se ci sono delle piccolezze che potrebbero indurci a pensarlo.

Quest’idea nasce da una trasmutazione della società umana di un tempo: l’associazione donna e uomo nel nucleo familiare è stato così rispecchiato nel rapporto con il nostro amico a quattro zampe.
«Sono tanti gli aspetti sociali attribuiti al mondo della cinofilia - spiega l’addestratore ed educatore cinofilo Fabio Bracciolini - Il problema moderno non è se per il cane maschio sia meglio una padrona femmina e viceversa. Il problema è saper trattare correttamente il cane».
Al giorno d’oggi, spesso è infatti visto come un «surrogato affettivo, che compensa i nostri bisogni».

I cani, come ribadisce l’esperto, hanno bisogno di mangiare, bere, coccole e sfogo ma anche saper comportarsi nelle diverse situazioni. Cioè, ha bisogno di regole. 
«Sono solito dire - continua Bracciolini - che il cane non è un lampada di Aladino da sfregare sul divano. Ha anche lui delle esigenze».
Il nostro Fido, dunque, non prende di riferimento in base al sesso, ma con chi è in grado di trattarlo correttamente e relazionarsi al meglio. Ci sono tuttavia delle interazioni che possono alimentare questo mito.
«Le padrone donne - spiega l’educatore esperto - tendono a essere più materne, empatiche e a dedicare più tempo all’animale. L’uomo, invece, tende più a pretendere».
La risposta del cane dunque dipende dall’atteggiamento umano: «L’esemplare femmina ha una maggiore propensione alla sottomissione, per cui “accetterà meglio” le maniere del padrone uomo».
Tutto nasce da come il padrone si relaziona con Fido.
«Ci sono due parole chiave nell’addestramento: equilibrio e coerenza. Il cane prende di riferimento il più coerente, equilibrato, indipendentemente dal genere di animale e padrone».
Insomma, non importa maschio o femmina, il cane “preferirà” colui che lo saprà guidare.
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