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La manifestazione

Liceo Cottini, la protesta dei genitori sotto la pioggia (foto)

Tutti contro la settimana corta

La pioggia non ferma le proteste al Liceo Artistico Cottini, anzi. Sono un centinaio i genitori che questa mattina hanno protestato davanti alla scuola di via Castelgomberto, rimarcando una spaccatura tra le varie componenti dell’istituto che si è diviso sulla controversa proposta di introdurre la settimana corta. Proposta che, nell’ultimo consiglio è stata approvata grazie al voto dei docenti e del personale Ata, contro il parere degli studenti che martedì hanno manifestato tutto il proprio dissenso con uno sciopero. Ieri mattina i genitori hanno voluto esprimere la propria solidarietà ai ragazzi e si sono radunati all'ingresso della sede del liceo artistico per far sentire la propria voce.

Giunti alle 8 in via Castelgomberto, hanno sventolato striscioni e utilizzato un megafono per esprimere il loro dissenso. Sugli striscioni si poteva leggere il messaggio chiaro e diretto: "La scuola che non li ascolta è una scuola che non li educa". Questa frase è un riferimento esplicito ai questionari che sono stati distribuiti a genitori e studenti a partire da metà marzo, quando è stata avanzata la proposta da parte dei docenti.

Secondo il sondaggio interno, 528 studenti su 700 si erano dichiarati contrari alla settimana corta, così come l’83% dei genitori. «Ma la componente dei docenti non ci ha dato ascolto e ha votato a favore sostenendo che al sabato si concentrano le assenze, l’orario lungo favorirebbe la dispersione scolastica nel biennio e sarebbe causa di un maggior consumo di riscaldamento», aveva spiegato un rappresentante d’Istituto. La delibera era poi stata votata a maggioranza, con 10 voti a favore e 7 contrari. «Non è stato un colpo di mano dei docenti, ma una votazione democratica», aveva precisato il preside Antonio Balestra, a conclusione di un confronto durato mesi all’interno di un liceo che ha diverse ore di laboratorio oltre alle lezioni. «Senza sabato diventa un orario disumano che non tiene conto delle esigenze degli studenti e delle famiglie», aveva commentato uno dei genitori contrari». Resta ora da vedere se la protesta sortirà qualche effetto. Anche se l’impressione è che la scuola sia intenzionata a tirare dritto.

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