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L'incendio

Vanchiglia, pompieri ancora al lavoro dopo l'incendio: «I più fortunati rientreranno fra due mesi»

I residenti fanno la spola per prendere vestiti e oggetti. E il quartiere lancia una raccolta fondi per le famiglie

Sopra il tetto, imbragati e sospesi in aria, lavorano i vigili del fuoco del Nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale). Sotto, in una via Vanchiglia chiusa ad auto e pedoni, ci sono decine di altri pompieri che coordinano le operazioni e "accolgono" i residenti del palazzo devastato dall'incendio di giovedì 18 aprile: arrivano di continuo con le valigie per provare a recuperare vestiti e oggetti dall'interno degli appartamenti. Ma possono entrare solo con i caschetti in testa, accompagnati dai vigili del fuoco. Intanto i residenti del quartiere hanno lanciato una raccolta fondi per aiutare le famiglie sfollate, anche perché «i più fortunati rientreranno fra almeno due mesi». E gli altri? «Le case al terzo e quarto piano sono distrutte, ci vorranno anni per ricostruirle» riflette Lorenza Patriarca, consigliera comunale che abita al secondo piano del palazzo di via Vanchiglia 18.

Sono passati tre giorni dall'incendio che, a due passi dalla Mole Antonelliana, ha ridotto in cenere le mansarde al quarto piano del palazzo in ristrutturazione. I lavori erano proprio sul tetto e ormai erano quasi terminati. Ma ora di quel tetto non c'è più nulla: i vigili del fuoco stanno lavorando per togliere le travi, coppi in terracotta, cornicioni e altre parti pericolanti in modo da scoperchiare completamente l'edificio e trovare gli incendi che ancora "covano" sotto le macerie. «Bisogna smassarle, altrimenti l'acqua non riesce a raggiungere i focolai più nascosti» spiegano i pompieri sul posto.  Se ne stanno occupando loro colleghi calati e assicurati con le corde dall’alto: «Sarebbe troppo pericoloso salire lì sopra, il solaio non potrebbe reggere. Intanto stiamo svolgendo ulteriori controlli dentro l'edificio per capire le condizioni dei solai imbarcati e verificare eventuali altre lesioni strutturali». Intanto il nucleo di polizia giudiziaria, coordinato dalla Procura di Torino, sta indagando sulle cause. E, una volta spenta l'ultima fiamma, deciderà quali parti dell'edificio porre sotto sequestro.

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A terra ci sono tutti gli altri vigili del fuoco, che dalle 12 di giovedì si danno ininterrottamente il cambio in via Vanchiglia. Lì, nel tratto fra corso Regina Margherita e corso San Maurizio, la via è completamente chiusa alle auto. E, per motivi di sicurezza, Protezione civile e polizia municipale impediscono anche ai pedoni di passare lungo il palazzo. Solo i pompieri possono rimanere in quel punto, dov'è stato anche allestito un gazebo: funziona da "base" per le attività ma anche per i pasti, spesso portati da residenti e passanti per ringraziare i vigili per il loro lavoro: «Bisognerebbe fare un monumento ai vigili del fuoco per la disponibilità, la gentilezza e il coraggio che dimostrano ogni giorno» considera Patriarca.

La consigliera comunale e i suoi vicini di casa sono gli unici ammessi a varcare la "zona rossa" allestita sotto il palazzo. Hanno dovuto lasciare tutti i loro appartamenti per sistemarsi in albergo o a casa di amici e parenti. Ma, accompagnati e dotati di caschi, possono entrare a recuperare gli effetti personali che non sono stati raggiunti dalle fiamme. Intanto cominciano a pensare al futuro, che per qualcuno significa attendere a lungo: «Le prospettive sono diverse a seconda della casa - riflette Patriarca, consigliera del Pd e dirigente scolastica dell'istituto comprensivo Tommaseo di via dei Mille - Per qualcuno è un disagio, per altri è una tragedia. Io, avendo la fortuna di abitare al secondo piano, devo "solo" aspettare che venga messa in sicurezza la struttura e si rifaccia la copertura. Penso che ci vogliano un paio di mesi».

Il terzo e quarto piano, invece, sono praticamente da ricostruire. Chi vive lì ha perso tutto: «Ipotizzo che ci vogliano due anni, pensando anche a quello che è successo in piazza Carlo Felice. Per fortuna la casa è assicurata e molti di noi hanno una copertura anche sul singolo appartamento: in questi casi la polizza offre un contributo per pagare l'affitto di un altro alloggio».

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