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08 Giugno 2024 - 17:39
Traffico in centro in tilt, stazione di Porta Nuova bloccata, banche e distributori di benzina verniciati di rosso: è il bilancio del corteo pro Palestina partito poco prima delle 16, organizzato dal coordinamento "Torino per Gaza". Alla manifestazione, tra lo striscione "Intifada ovunque" e le bandiere palestinesi, hanno preso parte centinaia di persone, tra cui universitari dell'Intifada studentesca, membri di centri sociali, fedeli delle moschee, associazioni, centri sociali, sindacati e partiti della sinistra radicale: sono partiti da via Sant'Ottavio e da Palazzo Nuovo, che gli studenti pro Palestina occupano ormai da più di venti giorni.
Da lì il corteo si è spostato verso corso San Maurizio e poi nelle vie del centro, chiuso al traffico per consentire il passaggio dei manifestanti. Digos e Reparti mobili di polizia e carabinieri li stanno tenendo sotto controllo, soprattutto in prossimità delle scuole che ospitano i seggi: si vogliono evitare "blitz" degli attivisti durante le votazioni.
In via San Francesco d'Assisi sono "spuntati" estintori riempiti di vernice rosso sangue, utilizzati per imbrattare la filiale Intesa San Paolo e riempirla di scritte. Stessa sorte per il distributore di benzina dell'Eni di corso Matteotti: a sentire gli organizzatori, si tratta di «sanzioni per la complicità con Israele».
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In questi minuti i manifestanti hanno fatto irruzione nella stazione ferroviaria di Porta Nuova, forzando un ingresso lungo via Nizza. Quindi hanno "occupato" il binario numero 5, dove hanno imbrattato alcuni treni in sosta e bruciato bandiere di Stati Uniti, Unione Europea e Israele.
In questi minuti si registrano treni cancellati o con ritardi fino a 90 minuti, nonostante il corteo abbia lasciato la stazione e abbia bloccato il traffico in corso Vittorio Emanuele. Qui è stato acceso un falò, dov'è stata data alle fiamme un'altra bandiera di Israele.
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