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Collegno, partono i primi scavi della linea 1 della metropolitana

Era il 19 dicembre 2000. Ventidue anni fa. In quella storica data, a Collegno, partivano gli scavi della metropolitana di Torino. Un’idea nuova (è la prima metropolitana automatica d’Italia) e al contempo un’idea vecchia, perché di una linea sotterranea si parlava, a Torino, fin dal lontano 1936. Allora, in piena età fascista, si pensò ad una linea sotto via Roma, che era stata messa sottosopra dalle opere di rifacimento urbano. Un’occasione unica per realizzare il primo troncone di metropolitana nel punto più difficile, il centro storico. Ma sappiamo come sono andate le cose: non se ne è fatto nulla.

Come spesso accade a Torino, le grandi opere devono restare grandi solo sulla carta, salvo sforzi immani per convogliare sulla ex capitale d’Italia l’interesse politico e soprattutto i soldi. Che poi Mussolini non avesse particolare simpatia per Torino era risaputo, e alla fine la metropolitana rimase un bel sogno nel cassetto, nonostante 300 metri di galleria bell’e pronta già scavata. Il progetto fu tirato fuori ciclicamente: nel 1960, sperando di presentare all’Italia la linea 1 pronta per l’Expo del 1961. Ma anche in questo caso fu un buco nell’acqua. Nel 1963 fu avanzata l’avveniristica ipotesi di ben tre linee sotterranee, ma il progetto si arenò.

Negli anni successivi, l’unica proposta avanzata (anni ‘80, giunta Novelli) fu quella della metropolitana “leggera”, nome un po’ altisonante per indicare linee di tram preferenziali. In totale, cinque linee di trasporto pubblico, della quale fu realizzata una sola, l’attuale linea 3. Un po’ pochino per una città di un milione di abitanti, ma tant’è. Finalmente, l’antico progetto di una linea di metrò ottenne il sospirato sì in vista delle olimpiadi invernali del 2006. E la talpa Valeria iniziò a scavare sotto corso Francia, per unire piazza XVIII Dicembre a Fermi. Il progetto era ambizioso: si trattava della prima metropolitana d’Italia con sistema Val - seguita a breve tempo da quella di Brescia, assai simile a quella torinese - che doveva servire principalmente per avere un collegamento rapido con la periferia più prossima alla Valle Susa, dove si sarebbero svolti i giochi olimpici invernali. Così, il 19 dicembre 2000 il sindaco Valentino Castellani poté inaugurare i lavori del metrò: dopo settant’anni, Torino vedeva nascere la sua prima metropolitana.

Poi, cinque anni di cantieri: la metro sarebbe entrata in funzione solo il 4 febbraio 2006. Una storia che continua ancora oggi, perché la metropolitana - in “era Covid” - ha raggiunto piazza Bengasi dopo un iter tutt’altro che semplice ed ora gli scavi stanno interessando il territorio di Collegno, nel quale sorgeranno quattro nuove stazioni: Certosa, Collegno Centro, Leumann e Cascine Vica, con un nodo di interscambio con la stazione ferroviaria di Collegno. Il tratto, della lunghezza di circa 3,4 chilometri, sarà propedeutico all’ulteriore prolungamento della linea 1 fino a Rivoli Centro.
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