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VELLETRI
20 Maggio 2025 - 12:35
Oltre cinquanta gatti, molti dei quali ciechi, denutriti, sporchi, feriti e in alcuni casi già morti. È questo il quadro che si sono trovate davanti le volontarie dell’associazione “Qua la zampa” entrando in una casa nelle campagne di Velletri, alle porte di Roma. La donna che viveva nell’abitazione, già nota come “accumulatrice seriale”, teneva gli animali separati in stanze diverse a seconda delle loro patologie: i ciechi da una parte, altri con malattie contagiose dall’altra. Insieme a loro, anche due cagnoline anziane, anch’esse malate e in condizioni igieniche precarie.
Le volontarie hanno descritto la scena come “aberrante e indescrivibile”. All’interno della struttura sono stati trovati 25 cuccioli e altrettanti gatti adulti ancora vivi, ma in condizioni di salute gravemente compromesse. Alcuni animali erano positivi a malattie molto contagiose, altri presentavano ferite evidenti, mentre diversi sono stati rinvenuti già privi di vita, in alcuni casi con segni di morsi sul corpo.
Dopo la denuncia pubblica dell’associazione sui social, è partita una gara di solidarietà: cittadini e volontari hanno inviato cibo, medicinali e offerte per aiutare gli animali. I cuccioli nelle condizioni più gravi sono stati subito trasferiti per ricevere cure veterinarie urgenti. Una parte dei gatti è stata sterilizzata, mentre altri sono stati affidati temporaneamente in attesa di trovare una sistemazione definitiva. L’appello delle volontarie è chiaro: “Si cercano adozioni, stalli o gattili”, per evitare che gli animali, già così deboli, finiscano in canile, dove rischierebbero di non sopravvivere.
Restano ancora da chiarire le ragioni che hanno portato la donna a tenere gli animali in condizioni tanto precarie. Secondo quanto emerso, la protagonista della vicenda avrebbe un passato segnato da un grave lutto: la perdita di un figlio, ritrovato morto circa quindici anni fa per cause mai chiarite. Nonostante la situazione, sembra che la donna non intendesse fare del male agli animali, convinta anzi di prendersene cura. In una dichiarazione surreale, avrebbe affermato che “bere il loro plasma salverà il mondo dalla prossima pandemia”.
Il caso di Velletri riporta l’attenzione sul fenomeno dell’accumulo seriale di animali, una problematica che spesso si intreccia con fragilità personali e rischia di trasformarsi in emergenza sanitaria, sia per gli animali coinvolti che per le comunità locali. Le associazioni animaliste e le autorità sanitarie invitano chiunque sia a conoscenza di situazioni simili a segnalarle tempestivamente, per tutelare la salute e il benessere degli animali e delle persone.
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