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salute
05 Maggio 2025 - 21:50
Un inalatore, terapia di cura per l'asma
Quando si parla di asma, spesso si pensa a fattori esterni come l'inquinamento atmosferico o le allergie stagionali. Ma cosa succede quando l'aria che respiriamo all'interno delle nostre case diventa un nemico invisibile? Il 6 maggio 2025, durante la Giornata Mondiale dell'Asma, organizzata dalla Global Initiative for Asthma (GINA), l'attenzione si concentra proprio su questo aspetto cruciale: l'aria indoor.
Secondo Gaetano Settimo, coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), l'inquinamento dell'aria indoor è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo e l'aggravamento dell'asma. Con oltre 260 milioni di persone colpite a livello globale, l'asma rappresenta una sfida sanitaria significativa. La prevalenza è particolarmente alta tra i bambini (9%), gli adolescenti (11%) e gli adulti (7%). Ma perché l'aria indoor è così pericolosa? Trascorriamo circa il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, come case, scuole e uffici, dove l'aria può essere contaminata da sostanze chimiche come PM10, PM2.5, NO2, formaldeide e benzene, oltre a composti organici volatili (COV). A questi si aggiungono allergeni biologici come acari e muffe, che possono scatenare o peggiorare i sintomi dell'asma.
Per affrontare questo problema, l'ISS ha sviluppato un decalogo di consigli pratici per migliorare la qualità dell'aria indoor. Tra le raccomandazioni, spicca l'importanza di arieggiare frequentemente gli ambienti, soprattutto durante attività come cucinare o pulire. È fondamentale evitare l'uso eccessivo di prodotti chimici per la pulizia e non fumare in casa, poiché il fumo rilascia inquinanti che possono persistere a lungo su superfici e tessuti. Un altro consiglio utile è quello di far prendere aria agli abiti ritirati dalla lavanderia e di arieggiare spesso in presenza di mobili nuovi, che possono emettere sostanze chimiche. Inoltre, è importante limitare l'uso di insetticidi e scegliere prodotti a bassa emissione per imbiancare le pareti.
Non bisogna però dimenticarsi anche dei fattori esterni: infatti, secondo Ennio Cadum dell’ARPA Piemonte, l’inquinamento atmosferico causa ogni anno circa novecento morti a Torino, in gran parte a causa delle polveri sottili. Le sostanze inquinanti entrano nel corpo umano principalmente attraverso la respirazione, ma anche per ingestione o contatto cutaneo. Proprio per questo, l’apparato respiratorio è il più esposto ai danni dell'aria inquinata. L'impatto varia da persona a persona, in base all'età, allo stato di salute e ad altri fattori come il fumo o l'esposizione professionale a sostanze nocive. Una situazione allarmante che impone una riflessione seria sulle politiche ambientali della città, e cautela nel tutelarsi dai rischi sia all'interno che all'esterno.
L'asma è inclusa nel piano d'azione globale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la prevenzione delle malattie non trasmissibili e nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La complessità di questa patologia richiede interventi mirati e tempestivi sui fattori di rischio, con un focus particolare sulla prevenzione primaria. Formare e informare le comunità è essenziale per ridurre le esposizioni all'inquinamento indoor e outdoor, al fumo di tabacco e alle infezioni respiratorie nella prima infanzia. Queste azioni non solo aiutano a prevenire l'asma, ma contribuiscono anche a ridurre le disparità sanitarie.
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