Stiamo arrivando, lussuria

Mi è bastata la foto di una salamandra per ricordare il mio amico Giampiero Boveri, classe 1943, morto nel 2004. Bilaureato (Ingegneria e Architettura) e docente universitario, era uno studioso di filosofie orientali e di Feng-Shui. Questo il Boveri ufficiale. Il “mio” Boveri era il goliardo magro e stralunato che diceva sempre “godere, tabano, lussuria!” tanto che era chiamato “lussuria”. Fu mio cardinale nel 1968, poi lo incontrai ancora moltissime volte, specie al Balon, dove andava ogni sabato in cerca di libri. Quando morì ne aveva la casa stracolma. Di lui voglio raccontare alcune “goliardate”. Una volta scommise che almeno una donna su 100 è disposta a copulare su semplice richiesta. Per dimostrarlo girò un pomeriggio intero su e giù per via Roma abbordando le donne più carine: “Salve, mia nobile fanciulla, scrigno d’ogni beltà, saresti tu disposta a giacere meco gustando appieno i piaceri della carne?”. Lui era alto, ricciolo con grandi occhi azzurri. Rimediò una cinquantina di “cosa dice?”, una ventina di schiaffi alla spiegazione, una pletora di “passa via, gasepio” e un “perché no?” con cui vinse la scommessa. Alla banca, che gli chiedeva cosa avesse a garanzia per un fido, rispose “Oro, terre e armenti” – “Sia più preciso” – “L’oro è nei miei denti, le terre nei vasi dei gerani sul balcone, e gli armenti sono i miei gatti”. Giunse ad averne più di 200, di gatti, e affittò una cascina in collina per tenerli. Cosa c’entra la salamandra? Una volta era direttore di cantiere, e bloccò i lavori dopo averne vista una. “E’ un animale sacro, potreste ucciderla senza volerlo”. Il giorno dopo glie la fecero trovare viva in un vasetto, e lui riaprì il cantiere. Era fatto così.

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