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Profonda rossa

IldaBoccassini
Che ne dite, visto che siamo in pieno salone del libro, di occuparci un po’ del libro appena uscito della Boccassini? Sapete tutti chi è, anche solo per il suo accanimento nella persecuzione giudiziaria di Berlusconi, culminata in una storia di lenzuola, quella di Ruby, che fra bis, ter e quater non ha ancora visto la fine. Da questo uno potrebbe immaginare che la giudice, sposata e con due figli, fosse una puritana, anche se l’ex membro del Csm Brigandì aveva ricordato che nel 1982 era stata oggetto di provvedimenti disciplinari a causa di certi suoi atteggiamenti personali… disinvolti.

Invece è stata proprio lei a pubblicare questo libro, il cui “pezzo forte” è la sua lunga e appassionata relazione amorosa col giudice Giovanni Falcone, anche lui sposato e ammazzato con la moglie dalla mafia nell’attentato di Capaci. La rivelazione ha lasciato basiti molti italiani. Alla faccia degli “atteggiamenti disinvolti”! Come ha detto sdegnata la sorella di Falcone, è inaudito rivelare “particolari della vita e della sfera intima di persone che, purtroppo, non ci sono più, e non possono più esprimersi su episodi veri o presunti che siano e che - ne sono certa - avrebbero vissuto questa violazione del privato come un’offesa profonda”.

Ma Ilda, per la sinistra, non si tocca. È subito sceso in suo aiuto Gad Lerner, twittando “Ilda Boccassini ha scritto un libro di storia italiana potente, generoso e pieno di scomode verità. Piuttosto che impartirle pruriginose lezioncine di galateo dovremmo renderle il grazie che a lei spetta dopo una vita integerrima”. Integerrima, capito? Il bunga bunga è da condannare, ma il tradimento coniugale no. “Loro” possono farlo. E anche vantarsene.

collino@cronacaqui.it
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