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Il tappeto vivente

Turin, Italy. Flight over the city. Catholic Parish Church Gran Madre Di Dio, Aerial View

Torino (Depositphotos)

La zingarata del saudita che ha disceso in Suv la scalinata di Trinità de’ Monti mi ha riportato alla mente un’analoga mia bravata goliardica. Anch’io, da Pontifex, salii con un fuoristrada la scalinata della Gran Madre. Era il 1971 ed avevamo appena terminato la seconda sfilata di Carnevale. Nella prima avevamo bombardato i cittadini con sacchetti di talco, e la direzione ci aveva diffidati: basta talco o al primo tiro vi togliamo dal corteo. Per esserne certi ispezionarono il carro prima della partenza e noi facemmo trovare alcuni sacchetti mal nascosti: “Ah, furbetti, volevate farcela, eh?”. Noi ci fingemmo spiaciuti del ritrovamento, e loro, soddisfatti di quelle poche prede, scesero senza vedere la cassapanca piena di ‘munizioni’ nascosta dalle fanciulle sedute sopra. Per tutto il tragitto non tirammo nulla. Ma in Piazza Vittorio, giunti di fronte alla tribuna delle autorità dove ogni carro sostava per ricevere il premio, io scesi con due sacchetti, andai sul palco e li diedi al sindaco dicendo: “Avevate ragione a diffidarci: non si bombarda chi è disarmato. Tenga: si difenda” e scappai. Appena fui giù partì dal carro l’orribile bordata con l’intero contenuto della cassapanca, che imbiancò tutte le autorità. Nel caos un commando di goliardi rapì la presentatrice Rosanna Canavero, che fu issata sgambettante sul carro e restituita dietro riscatto in vino ai piedi della Gran Madre. E lì ci fu il gran finale: a bordo di un anfibio bellico (il Kübelwagen Typ 82 guidato da Paolo Porzio) salimmo tutta la scalinata della chiesa. Dall’alto benedissi goliardi e filistei, poi scesi a piedi su un tappeto di matricole sdraiate, una per gradino. Ci fanno un baffo, a noi, i beduini.

collino@cronacaqui.it
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