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Il parassita
14 Aprile 2023 - 17:49
È pericolosissima per i cani ma nemmeno l’uomo deve sottovalutarla. In primavera si torna a parlare di “processionaria”, termine utilizzato per descrivere un curioso insetto della famiglia dei lepidotteri che mette a serio rischio la sopravvivenza dei pini e delle querce. E che allo stadio di bruco, prima che diventi falena, può essere mortale per gli amici a quattro zampe e pericoloso per le persone che lo toccano o che ne vengono, anche involontariamente, a contatto.
IL CALDO
Il caldo anomalo può “risvegliare” la processionaria. Sicuramente non un problema di questi giorni stranamente freddi. Tuttavia a marzo sono arrivate le prime segnalazioni dalle Vallette e dalla zona del parco Europa, in strada Cavoretto vicino all’incrocio con strada delle Terrazze. Si chiamano comunemente processionarie perché questi bruchi si spostano in fila indiana, formando delle vere e proprie processioni. Le larve sono molto pericolose perché il contatto con i peli urticanti può causare sintomi allarmanti in un breve lasso di tempo, come salivazione abbondante, dolore, infiammazione di bocca, esofago e stomaco, edema della glottide (al punto tale da soffocare la bestiola), necrosi della lingua e della mucosa, febbre, anoressia, vomito e diarrea emorragici. Insomma niente che possa far dormire sonni tranquilli.
I SINTOMI
Si tratta, com’è facile comprendere, di sintomi gravi e potenzialmente fatali, pertanto nel caso in cui vi accorgiate che Micio o Fido sono venuti a contatto con la processionaria occorre raggiungere il veterinario più vicino, in modo che si possa intervenire in modo tempestivo. Nel frattempo, potete provare ad allontanare i peli urticanti dalla bocca facendo dei lavaggi con acqua, utilizzando preferibilmente dei guanti. Come capita spesso, anche in questo caso prevenire è meglio che curare: prestate massima attenzione alle aree verdi che frequentate, in particolare a quelle in cui siano presenti dei pini, cedri o querce. Nel caso in cui rileviate la presenza di questo insetto, segnalatelo immediatamente al comune di appartenenza in modo che si possa provvedere quanto prima a un’operazione di disinfestazione. A Torino, negli anni, ne sono state eseguite numerose.
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