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l'incidente mortale

Tre giovani morti contro un bus in corso Casale
Nessun colpevole, chiesta l'archiviazione

Per il consulente tecnico la Lancia Y andava sopra i limiti di velocità. Persero la vita Alessia, Kevin ed Edoardo di 16,17 e 28 anni

Corso Casale

Il luogo in cui nel luglio 2022 avvenne il tragico incidente

Stava guidando al di sotto dei limiti di velocità e non avrebbe mai invaso la corsia opposta, l’autista dell’autobus numero 61 che il 12 luglio 2022 impattò, su corso Casale, contro la Lancia Y sulla quale morirono tre giovani, che stavano tornando a casa dopo la discoteca. Si salvò soltanto un quarto ragazzo, che rimase ferito.
È l’esito della consulenza tecnica fatta svolgere dalla procura sulla dinamica dello scontro tra i due mezzi, a causa del quale persero la vita Alessia Panetta, di 16 anni, Kevin Esposito (17) ed Edoardo Lapertosa, il conducente 28enne.

Il piccolo "altare" sul luogo dell'incidente, dove amici e familiari dei ragazzi portano fiori, lettere e omaggi ai giovani defunti

La Lancia Y sarebbe andata agli 80 o ai 90 km all’ora (sopra i limiti), secondo quanto calcolato dall’ingegnere che ha svolto le analisi relative allo schianto e alla dinamica del fatto. Dalle verifiche svolte, «emerge la totale responsabilità del conducente della Lancia Y, che ha perso il controllo del mezzo per eccesso di velocità», è quanto scritto nell’atto che conferma quanto era stato rilevato all’inizio, seppur non in maniera così netta, dalla polizia municipale che aveva svolto i primi rilievi. La pm Chiara Canepa, che aveva aperto un’inchiesta per omicidio stradale, nei giorni scorsi l’ha chiusa e ha chiesto l’archiviazione. Il fascicolo era stato aperto ed è sempre rimasto contro ignoti. Ora sarà il gip a dovere valutare la richiesta. Ma da parte della famiglia dell’unico ragazzo superstite, seguita dall’avvocato Andrea Gibin, non vi sarebbe l’intenzione di opporsi alla richiesta di archiviazione.

Oltre alla consulenza sulla dinamica, prima di chiudere il caso la pm ha analizzato gli esiti delle autopsie e degli esami tossicologici. È emerso, come prevedibile, che i giovani avevano un tasso alcolemico al di sopra del limite. Tornavano dalla discoteca, dove avevano consumato alcuni cocktail. Si chiude così una vicenda tragica, che aveva scosso una comunità intera. Tutti, a San Mauro, paese di Kevin ed Edoardo e a Nole (dove viveva Alessia) avevano pianto le morti dei tre amici. E sul luogo dell’impatto, al confine tra San Mauro e Torino, erano comparsi, dalle prime ore dopo l’incidente, biglietti e lettere dedicati alle vittime dell’incidente. Altri fogli erano stati lasciati sul luogo dell’impatto, con accuse lanciate contro le amministrazioni che avrebbero consentito la costruzione e la permanenza, sulla strada, dei divisori in cemento che avevano ristretto la carreggiata.

Ma in realtà, secondo quanto accertato dalla procura, non vi sarebbero colpe, per nessuno, né relativamente al fatto né alla costruzione o al mantenimento della carreggiata. Ancora oggi, su quella strada, campeggiano i fiori, e i ricordi che gli amici e i compagni dei tre ragazzi morti continuano a lasciare, in omaggio ai defunti. L’unico superstite - che ha subito lesioni ortopediche - ha un trauma psicologico non indifferente. Quella notte ha perso la fidanzata e il suo migliore amico.

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