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La denuncia

Area ex Thyssen, c'è l’ultimatum: «Chi ha inquinato ora deve bonificare»

Lo stabilimento di corso Regina Margherita è chiuso dal 2008. Sinistra Ecologista: «Ora basta con le proroghe»

L'ex Thyssen di corso Regina

L'ex Thyssen di corso Regina

Abbandonata dal 2008, l’area di 200mila metri quadrati di corso Regina Margherita che ospita l’ex stabilimento ThyssenKrupp e l’ex fabbrica Bonafous attende ancora di essere bonificata. Bonifica che per Città deve «essere una priorità assoluta», come sottolineato da Sinistra Ecologista.

Il partito ecologista, con Torino Domani e il Partito Democratico ha presentato una mozione che impegna la giunta a non prorogare la messa in sicurezza e la riprogettazione della zona. «Un problema - ha sottolineato la consigliera ecologista Alice Ravinale -, che va affrontato in maniera diretta dopo tanti anni di chiusura».

La Thyssen è stata dismessa dopo il terribile incendio che il 6 dicembre 2007 tolse la vita ad Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino.

L’area oggi è a forte rischio inquinamento ambientale, un pericolo confermato anche da un ex operaio Thyssen, Antonio Boccuzzi. Nei processi di lavorazione, ha spiegato Boccuzzi, si utilizzava «acido cloridrico ed acqua ossigenata, stoccati in vasca vicino alla Dora». Il primo piano di rinaturalizzazione previsto per il 2018 è stato prorogato dal comune fino al 30 giugno 2023.

Dilazioni che la mozione invita a non concedere ulteriormente. «La bonifica sia a spese di chi ha inquinato», ha aggiunto Ravinale che con le capogruppo Dem Nadia Conticelli e Tiziana Ciampolini di Torino Domani chiede di evitare l'insediamento di attività pericolose.

«La mancata bonifica è tra le cause principali che hanno reso impossibile scegliere l’area per la costruzione del nuovo Maria Vittoria», ha sottolineato Conticelli a cui fa eco Ciampolini che chiede un monitoraggio costante del progetto di bonifica. Piano che dovrà essere presentato tra meno di un mese da Arvedi Ast, nuova proprietaria dell’area con Cassa Depositi e Prestiti.

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