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L'ESPERTO

L’archistar: «Torino contro Milano? E’ come sfidare Pamela Anderson»

Parla Cino Zucchi, il progettista della Cavallerizza: «Sarà “porta” della città aperta ai giardini Reali»

L’archistar: «Torino contro Milano? E’ come sfidare Pamela Anderson»

«Torino deve essere come l’Uomo Ragno, lanciare la ragnatela verso una direzione per raggiungere un equilibrio  instabile. Questa è l’epoca della metamorfosi della città». Così l’architetto Cino Zucchi, progettista della Nuvola Lavazza e del restyling della Cavallerizza, esprime la sua visione di Torino. L’archistar milanese, che ieri è stato ospite dell’Urban Center davanti al Comune, ha anche paragonato Torino con la sua città non senza ironia: «Torino sta a Milano, come Isabel Huppert sta a Pamela Andreson. Ma l’immobiliarista alla fine scappa con  la  biondona». Sarcasmo a parte, Zucchi ha anche raccontato la sua visione per il futuro Piano regolatore di Torino: «Un piano deve rispondere a dei bisogni dei cittadini con delle forme». E ancora: «Il concetto di ambiente e urbanità non devono diventare nemici, è necessario tenere insieme la cultura urbana e la cultura verde. E la cultura urbana è quella del dialogo, bisogna mettersi d’accordo. Ma vedo la paura di tante minoranze in conflitto» ha spiegato l’architetto milanese adottando il termine inglese: “Urbanity”, che vuol dire: «Buone maniere».
Zucchi non si è mostrato particolarmente favorevole al concetto della “Città dei 15 minuti”: «Per certi versi è limitativo, non è vero che una città può vivere solo a 15 minuti come in tanti “paesoni”. Ci vuole invece - sottolinea - la scala metropolitana con degli assi ben precisi. Il piano - aggiunge - dovrebbe generare un programma di interventi a scala più piccola simile a un bando di concorso: forse quando si individuano delle parti bisogna scrivere cosa abbiamo bisogno e fare dei concorsi».
Zucchi ha poi esaminato varie aree urbane dell’ex “città fabbrica” e il suo simbolo, la Mole Antonelliana: «Le cose memorabili delle città non sono pianificate, come la Mole che non è mai stata pianificata».

Cavallerizza, cantieri al via a febbraio: «Passaggio per i Giardini Reali»
Altro punto strategico per Torino sarà presto la Cavallerizza Reale, il cui cantiere, confermano dalla Compagnia di San Paolo, partirà a febbraio del prossimo anno e terminerà con buna probabilità nel 2026: «Con il mio progetto la Cavallerizza diventerà un passaggio aperto verso i giardini Reali - puntualizza l’archistar -, le ex pagliere diventeranno un grande incubatore culturale, la caffetteria e una sala multiuso nella manica del Mosca, con sopra gli uffici della Compagnia di San Paolo».

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