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L'ANALISI
23 Giugno 2023 - 10:07
I torinesi faticano sempre più a permettersi una casa a causa dell’aumento del costo della vita e dei tassi di interesse alle stelle. E di conseguenza a risentirne è il mercato immobiliare che dopo la ripresa dell’anno passato nel 2023 ha già accusato una forte battuta d’arresto. «A fronte della sensibile riduzione del numero dei mutui, si parla del 28% in meno, ci siamo accorti che è diminuito anche il numero delle compravendite che quest’anno sono calate tra il -9 e il -15%» spiega il presidente di Fimaa Torino, Franco Dall’Aglio che si dimostra comunque ottimista sul futuro. «Torino - aggiunge - reggerà questo impatto meglio di altre città, il calo è più contenuto».
«Il problema del calo dei mutui - sottolinea l’avvocato Giuseppe Baravaglio di Fimaa - deve essere gestito, senza dimenticare però ciò che è successo in tanti anni. I mutui - ricorda il legale - salgono e scendono sempre nei periodi di inflazione, negli anni Settanta ad esempio si facevano mutui sul 20% e si ricordavano gli anni Sessanta come età dell’oro al 5%». Una differenza rispetto al passato però c’è. «In questo momento le banche propongono mutui a tasso variabile più alti rispetto a quelli a tasso fisso. Non era mai successo».
Anche a causa della spesa insostenibile sempre più torinesi vanno a vivere in periferia. Ma questo non è l’unico motivo. Come ha spiegato ieri Michele Comi di Idealista: «La pandemia ha cambiato lo stile di vita, gli acquirenti scelgono la periferia perché vogliono la casa dei sogni che in zone centrali non potrebbero permettersi» spiega l’esperto di marketing che prevede, anche lui, un rallentamento delle compravendite.
Nonostante il periodo di china, il mercato immobiliare rappresenta un tassello sempre più importante per Torino. «Sta diventando un settore trainante per la nostra economia» ha sottolineato Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio che, in tal senso, ha espresso la volontà di voler «organizzare un progetto di occupazione dei negozi vuoti».
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