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Gli organi del bimbo ucciso dal calabrone salvano cinque vite

I trapianti del fegato e dei reni del piccolo Emil sono stati effettuati alle Molinette con tecniche innovative

Gli organi del bimbo ucciso dal calabrone salvano cinque vite

Cinque vite salvate grazie alla donazione degli organi del bimbo di nove anni morto a seguito di una puntura di calabrone mentre era in vacanza con i genitori presso il centro Costa Vescovato nell’Alessandrino. Tre organi (il fegato e due reni) sono stati trapiantati alle Molinette.

«E’ stato particolarmente complesso, da un punto di vista sia tecnico sia logistico, il trapianto di fegato numero 126 di quest’anno, eseguito dal centro di Torino con il fegato donato» spiegano dall’ospedale Molinette. «Avendo il fegato del bambino patito un danno ischemico protratto (più di un'ora di arresto cardiaco) - aggiungono -, l’organo non ha trovato candidati pediatrici in lista nazionale idonei per riceverlo ed è stato allocato a un paziente piemontese adulto di piccola taglia, affetto da cirrosi e ormai cronicamente ricoverato alle Molinette per uno stato di encefalopatia epatica cronica penosamente invalidante». «Il fegato - spiegano - è stato prelevato nell’ospedale pediatrico dai chirurghi torinesi e poi è stato trattato a Torino con macchina di perfusione ipotermica ossigenata “ex situ” a scopo di ricondizionamento e grazie a un intervento durato più di 12 ore, il professor Renato Romagnoli e la sua équipe sono riusciti nell’impianto del fegato donato utilizzando una tecnica alternativa di “jump graft” (salto vascolare)».

Anche entrambi i reni del bimbo sono stati trapiantati alle Molinette e a beneficiarne sono stati due pazienti: un uomo e una donna). «Il trapianto renale in queste condizioni in cui il donatore presentava una condizione della funzione renale di sofferenza acuta ma reversibile, se opportunamente gestita, è stato reso possibile grazie all’attenta valutazione integrata dei reni ed al loro ricondizionamento mediante macchine da perfusione fredda, tecnica innovativa di cui il Centro trapianti renali delle Molinette è leader in Italia» spiegano dall'ospedale torinese. L’ intervento è stato eseguito con successo dall’équipe della chirurgia vascolare ospedaliera del dottor Aldo Verri, della Clinica Urologica universitaria del professor Paolo Gontero e dell’Anestesia Rianimazione 2 del dottor Roberto Balagna.

Due ulteriori vite sono state salvate da questo atto di generosità: il cuore è stato prelevato e trapiantato a un bambino presso l’ospedale di Bologna, ed entrambi i polmoni a un bambino presso l’ospedale di Padova.

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