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Le conseguenze di Poppea
28 Agosto 2023 - 17:58
Raffiche di vento a 130 chilometri orari, alberi che non vengono abbattuti ma letteralmente strappati dal terreno, persone gettate a terra con conseguenze anche serie. Sono alcuni degli scenari che stiamo ormai subendo da tempo, frutto del cambiamento climatico che ha portato anche alle nostre latitudini fenomeni tipicamente subtropicali e che di nuovo stiamo vedendo in queste ore, con l'infuriare di Poppea. Questi fenomeni sono noti come downburst.
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Ma che cos'è nello specifico un downburst? La definizione tecnica degli esperti di Gea è "un fenomeno meteorologico caratterizzato da intense raffiche di vento di tipo lineare che possono raggiungere anche i 120-130 km/h". Si forma quando la corrente discensionale - definita downdraft - è molto forte e arriva al suolo talmente velocemente da provocare uno “scoppio” (burst). A questo punto l'aria si espande orizzontalmente provocando così fortissime raffiche di vento.
Solitamente si associa questo fenomeno ai tornado, ma la differenza è data proprio dal movimento del vento: circolare nei tornado - che quindi abbatte, divelle, trascina come in un mulinello - mentre nel downburst è lineare, ma infilandosi sotto le chiome degli alberi può anche sollevarli e svellerli dalle radici.
La similitudine con il tornado è dovuta all'effetto che fa quando lo si osserva da lontano: si vede una colonna verticale di aria fredda scendere da una nuvola temporalesca a forte velocità. Di solito è di breve durata, ma le conseguenze possono essere devastanti.
In mare, può rovesciare le imbarcazioni, mentre in aria è uno dei fenomeni - soprattutto nella sua prima fase verticale - più temuti dai piloti di aereo, in quanto può provocare gravi incidenti.
La cosa più preoccupante, avvertono i meteorologi, è che non è prevedibile, a differenza di un temporale.
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