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L'ALLARME

Oltre 12mila immigrati in Piemonte: «Ma Torino è inadeguata ad accoglierli»

Parla Sergio Durando, direttore dell’Ufficio Pastorale per i migranti della Diocesi di Torino: «Mancano posti letto, serve un nuovo hub regionale»

Oltre 12mila immigrati in Piemonte: «Ma Torino è inadeguata ad accoglierli»

Gli immigrati, suddivisi tra rifugiati e richiedenti asilo, accolti in Piemonte, sono più di 12mila, circa la metà dei quali a Torino e provincia. Di questi 10.065 vivono nei Cas (Centri accoglienza e servizi), mentre 2.331 nei Sai (Sistema accoglienza Integrazione). Sono numeri emergenziali, a fronte dei continui sbarchi a Lampedusa, quelli forniti dall’Ufficio Pastorale per i migranti della Diocesi di Torino che delineano una situazione non certo semplice. A cominciare dalla prima accoglienza, con il rifugio di Oulx che sta scoppiando con il triplo dei posti occupati rispetto alla capienza e il centro della Croce Rossa di via Traves in cui vivono 250 persone ma che chiuderà i battenti tra 15 giorni per ospitare i senzatetto in vista dell’inverno.

«L’emergenza esiste perché il tema non è mai stato affrontato. I rifugiati e i richiedenti asilo vengono parcheggiate in questi posti perché manca un sistema che funzioni e Torino risulta inadeguata a ospitarli» sottolinea Sergio Durando, responsabile dell’Ufficio Pastorale per i migranti di Torino. «Nelle strutture, com’è evidente, c’è carenza di posti letto e non c’è la volontà di creare un sistema che funzioni. Mancano realtà che si dedichino all’accoglienza e lo si può capire con i bandi della prefettura che vanno quasi sempre deserti».

Per compensare la situazione la Croce Rossa ha accolto in via Traves i migranti nei moduli destinati all’emergenza freddo. «Il centro di via Traves - spiega Durando - accoglie soltanto i migranti che arrivano via mare da Lampedusa ma non quelli che arrivano via terra dalle rotte balcaniche. Non ha abbastanza posti e quindi non è una vera soluzione al problema dell’accoglienza».

Cosa si potrebbe fare per migliorare il sistema? «E’ necessario realizzare un nuovo hub regionale e ridistribuire i migranti in base al numero dei comuni presenti».

Nel frattempo però «i numeri aumentano ogni giorno di chi arriva dai Balcani e Lampedusa, con l’aumento dei controlli della polizia francese il numero di persone che torna indietro è più elevato, come dimostra l’affollamento del rifugio Fraternità Massi di Oulx» sottolinea il direttore della Pastorale che in questi giorni sta seguendo il Festival dell’Accoglienza organizzato a Torino dalla Pastorale: «Il 3 ottobre era il decimo anniversario della strage di Lampedusa. Vogliamo ricordare i migliaia di migranti morti ingiustamente. Accogliamoli i superstiti in modo degno».

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