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MALASANITA'

La scintigrafia in ospedale? «E’ impossibile prenotarla»

Da settimane Patrizia Canale tenta inutilmente di fare l’esame medico

Patrizia Canale

Patrizia Canale

«Da cinque anni convivo con un dolore forte al ginocchio. C’è un esame che potrebbe aiutarmi a capire le cause. Provo da settimane a prenotarlo, ma la risposta è sempre la stessa: “nessuna disponibilità”». Quanto bisogna aspettare per sottoporsi a una scintigrafia nel Torinese? «Per ora nessuno ha saputo quantificare l’attesa» denuncia la chierese Patrizia Canale, 68 anni. Sceglie di rendere pubblica la sua vicenda per chiedere un cambio di passo nella gestione delle prenotazioni.
Si tratta di un esame con cui, grazie all’iniezione di una sostanza radioattiva, si possono ottenere informazioni sul funzionamento di alcuni organi. «Mi è stata prescritta per capire l’origine del mio dolore al ginocchio, che mi fa soffrire dal 2018 - spiega Canale - La richiesta del mio ortopedico è di eseguirla entro sessanta giorni. Nell’ospedale della mia città, a Chieri, non ci si può sottoporre a questo esame».

Bisogna per forza spostarsi a Torino. Solo gli ospedali Molinette e Mauriziano sono attrezzati per le scintigrafie. «Per ora non prendo in considerazione l’ipotesi di una visita privata. Abbiamo tutti diritto di rivolgerci al sistema sanitario pubblico. C’è tanta richiesta, ci sono pochi posti disponibili? Lo capisco. In questo caso, propongano un appuntamento a lunga scadenza. Ma come è possibile che non siano neppure in grado di quantificare la durata dell’attesa?».

Prova a spiegarlo il professor Paolo Fonio, direttore del dipartimento di radiologia a immagini della Città della Salute. «È un esame complesso. Soprattutto nel caso di pazienti oncologici, ci attiviamo per garantire tempi d’attesa minimi. Negli altri casi, sono un po’ più lunghi, visto che concentriamo tutte le prestazioni di questo tipo in un unico giorno a settimana». Cosa può fare la paziente per ottenere una prenotazione? «Telefonando o venendo di persona al servizio di medicina nucleare delle Molinette, sapranno aiutarla».

Da anni, Canale tenta di capire le cause del suo male. Senza conoscere le cause, curarlo non è stato possibile e non le resta che conviverci. Recentemente, le è stata raccomandata anche una nuova ecografia. «Mi avevano detto che l’attesa sarebbe stata di sette mesi. Poi sono stata fortunata: mentre confermavo la prenotazione, qualcuno ha disdetto la propria e si è liberato un posto per venerdì (l’altro ieri, ndr). Ne ho subito approfittato. Però, la salute non dovrebbe essere questione di fortuna, in nessuna circostanza».

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