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2.500 VEICOLI IN PIU' AL GIORNO

Chiusura del Monte Bianco, sei chilometri di coda al Frejus

Primi disagi sull'autostrada Torino-Bardonecchia, lunga coda di camion in attesa di andare in Francia

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Frejus: camion in attesa del proprio turno anche alla barriera di Salbertrand

Come ampiamente previsto e preannunciato, anche in provincia di Torino sono cominciati i disagi dovuti alla chiusura del traforo del Monte Bianco. Non tanto in tangenziale - dove si sono registrate code e rallentamenti ma all’ora di punta, come tutti i giorni - quanto sulla Torino-Bardonecchia e, più precisamente, al traforo del Frejus. Oggi, per tutto il pomeriggio e fino a sera, i camion hanno cominciato a incolonnarsi in attesa del proprio turno per poter passare il confine. Una coda che in alcuni momenti ha raggiunto i 6 chilometri, arrivando fin al casello di Salbertrand. Un serpentone per fortuna ordinato: i camionisti hanno lasciato libera la corsia di sinistra, permettendo alle auto di superarli e raggiungere l’uscita di Bardonecchia o il traforo stesso (per attraversarlo, le automobili e i camion seguono due code diverse). Questo ha permesso di limitare i disagi. «Abbiamo registrato tempi di attesa inferiori all’ora - spiega Salvatore Sergi, direttore d’esercizio del traforo Sitaf - e vista la situazione siamo soddisfatti. Il numero di veicoli, come previsto, è in netto aumento: lunedì abbiamo registrato circa mille auto e 1.500 Tir in più rispetto a un giorno “normale”, quando il transito è rispettivamente di 1.500 e 2mila mezzi».

Ora l’attenzione si sposta sui giorni successivi. Bisogna infatti capire se l’impatto della chiusura del Bianco - che riaprirà solo tra nove settimane, a dicembre - resterà tutto sommato gestibile o se il traffico aumenterà ancora. Lunedì è facile intuire che in tanti si siano affrettati a transitare dalle Valle d’Aosta prima delle 8, momento in cui si sono “chiuse le porte” e in questi giorni probabilmente chi ha potuto rinunciare a mettersi in viaggio l’ha fatto. Il numero di veicoli che si riverserà sul Frejus potrebbe quindi aumentare con il passare delle settimane, senza contare la possibile variante meteo: in questo momento non tanto i camionisti quanto gli automobilisti, per andare in Francia, possono scegliere anche il Moncenisio e il Monginevro ma se arrivasse la neve, il Frejus per tanti diventerebbe un passaggio quasi obbligato.

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