l'editoriale
Cerca
Finta dottoressa al pronto soccorso
22 Ottobre 2023 - 09:00
Ma come ha fatto? Una domanda che è lecito porsi quando si scopre che una persona con la sola licenza media è riuscita a farsi assumere come medico in un pronto soccorso. Una persona, peraltro, con una certa serie di precedenti per truffa e una recente carcerazione.
Lei si chiama Enrica Massone, ha 56 anni e solo poco tempo fa ha rimediato una condanna a poco più di quattro anni per truffa e peculato ai danni di una coppia di anziani. A settembre, però, era in servizio come medico al pronto soccorso dell’ospedale Saint Charles di Bordighera, un medico “gettonista”, ossia di quelli che vengono ingaggiati e pagati a ore per supplire alle carenze del servizio pubblico. Lei che si definiva specialista in medicina interna era riuscita a farsi assumere dalla cooperativa che fornisce questo personale supplente agli ospedali. Come? Con una autocertificazione di una laurea conseguita all’università di Milano Bicocca.
I guai della sanità. Leggi anche:
La cosa sembra semplicemente clamorosa, perché è ben chiaro a tutti quante carte servono a una persona normale che voglia accedere alle cure sanitarie: la ricetta-impegnativa, il tesserino sanitario, svariate firme su moduli di accettazione/consenso, tralasciando le questioni di deleghe eventuali per il ritiro dei referti... Ecco, invece a un finto medico è bastata una autocertificazione per curare la gente al pronto soccorso.
Enrica Massone ha effettuato tre turni prima che a qualcuno venisse più di un sospetto. E su cosa faceva basta leggere le dichiarazioni di pazienti, come riportate dalla testata Riviera24: c’è la signora che è andata in ospedale per un forte dolore all’orecchio e alla testa, e la Massone le avrebbe “diagnosticato” una infezione, «si è rivolta all’infermeria dicendole di darmi una Tachipirina, e mi ha segnato delle gocce per l’orecchio e dell’Ibuprofene 600. Ma io sono diabetica, ho il fauvismo e soffro di ipertensione». La paziente, per fortuna si è poi rivolta al medico di famiglia. Lucia, altra paziente del pronto soccorso di Bordighera: «Il 26 settembre, mi sono recata al pronto soccorso, perché non riuscivo a stare né in piedi né seduta né coricata, per il mal di schiena. Mi ha fatto fare delle lastre al torace dicendomi che praticamente avevo una colica renale e mi ha dato una cura di una settimana con tre Oky al giorno e Toradol. Io sono andata per un mal di schiena con tre ernie e sono stata curata per una colica renale».
Ora magari la Procura, dopo aver aperto una inchiesta penale per falso ideologico cui si aggiungerà quasi certamente l’accusa di esercizio abusivo della professione medica, potrebbe accertare anche quali consigli la sedicente internista esperta di «apparato circolatorio, cardio-vascolare, digerente, reni», già «direttore sanitario in una Rsa di Recco» - questa, detta in tribunale poco prima dell’ultima condanna - elargiva su un sito Internet alla modica cifra di 63 centesimi al minuto.
Chi scrive nel 2009 aveva già incontrato la signora Massone, coinvolta in una storia di truffe ai danni di immigrati cui prometteva aiuto nell’ottenimento dei documenti. Tra le pieghe dell’inchiesta era emersa la denuncia nei suoi confronti per aver “comprato” una bambina a 90mila euro. O, per meglio dire, era stata lei a sostenere che l'accusassero di questo. «Dicono questo, ma io le voglio bene» aveva raccontato all’epoca in una intervista, «devo portarla al mare». Non era indagata, truffe a parte, e il riassunto della situazione lo aveva fatto il suo difensore, l’avvocato Roberto Brizio: «La signora ha difficoltà a comprendere appieno le accuse che le vengono contestate. Tempo fa, in un altro procedimento, è stata giudicata parzialmente incapace di intendere e volere».
Ora non si pretende che chi fa - o dovrebbe fare - i controlli in sanità abbia un archivio giudiziario a disposizione, ma almeno provi a usare Google.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..