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LA POLEMICA

Svolta nella guerra del Giandujotto: «Favorevoli al marchio Igp»

Caffarel si dice pronta a «un 'accordo di valore, non ci siamo mai opposti a questa proposta»

Svolta nella "guerra" del Giandujotto: «Favorevoli al marchio Igp»

Svolta nella “guerra” per il riconoscimento del Giandujotto Igp. Arriva da Torino una prima apertura al marchio sull’indicazione geografica protetta e in particolare da Caffarel, un marchio storico che dal 1998 fa parte del gruppo Lindt & Sprüngli. L’azienda, infatti, ha ufficialmente riconosciuto «l’importanza dell’iniziativa del Comitato del Giandujotto di Torino volta a valorizzare la riconoscibilità di uno dei prodotti più caratteristici della tradizione dolciaria torinese, introducendo un’indicazione geografica protetta». E, proprio per questo motivo, ribadisce di non essersi mai opposta alla proposta di Igp ma, al contrario, si è sempre impegnata per la ricerca di «un accordo di valore».

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L’azienda dolciaria è intervenenuta, nelle scorse ore, sulla questione della tutela della specialità dolciaria piemontese che, mercoledì, la Regione Piemonte ha portato all’attenzione del Commissario europeo per l’Agricoltura a Bruxelles. Pochi giorni fa alla rassegna “Cioccolatò” a Torino, infatti, il segretario del Comitato del Giandujotto, Antonio Borra, aveva accusato la Lindt di opporsi all’Igp, di fatto rallentando l’iter per ottenere il riconoscimento.

E proprio Caffarel ha ricordato come il loro sia «un marchio storico fondato a Torino nel 1826, nonché riconosciuto per aver inventato il Gianduiotto, oltre 150 anni fa. A riprova del forte legame con il territorio, “Gianduia 1865, l’autentico gianduiotto di Torino” ancora oggi viene prodotto nello storico stabilimento di Luserna San Giovanni, utilizzando l’antico metodo dell’estrusione e solo con nocciole Piemonte Igp». Da qui la scelta di non opporsi alla proposta. «Alla luce del comune obiettivo di tutela del Gianduiotto come eccellenza del Made in Italy nel mondo - si legge in una nota diramata dall’azienda dolciaria - Caffarel ribadisce che la propria volontà è sempre stata quella di identificare un accordo di valore, e auspica che si possa presto giungere a una soluzione comune, che soddisfi tutte le parti coinvolte riguardo alla denominazione dei propri prodotti».

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Il governatore Cirio era sceso in campo per difendere la proposta con il commissario Janusz Wojciechowski, portando all’attenzione della Commissione Ue la questione del riconoscimento della denominazione del Gianduiotto Piemonte Igp. Con loro anche il maestro cioccolatiere Guido Castagna, coordinatore del Comitato promotore del riconoscimento del Gianduiotto Piemonte Igp e l’avvocato Antonio Borra. A bloccare l’iter verso il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta, secondo quanto aveva riferito Borra era stato il gruppo svizzero Lindt. «Il riconoscimento Igp non vuole essere un marchio commerciale, ma uno strumento per garantire questa eccellenza dolciaria come patrimonio comune di tutto il Piemonte e dei cioccolatieri che vorranno seguire la ricetta autentica» ha sottolineato Cirio. L’incontro in videoconferenza ha visto anche la partecipazione telefonica del ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Il commissario Wojciechowski ha ringraziato la Regione per aver segnalato questa problematica e ha assicurato che nel rispetto delle regole europee in tema di tutela delle denominazioni farà tutto ciò che è in suo potere per difendere il legame tra i marchi dei prodotti e la loro città o regione d’origine. Alla luce delle verifiche effettuate la Regione e il Comitato intendono proseguire nella richiesta inoltrata al ministero, certi oggi anche più di ieri della correttezza delle proprie istanze a tutela del proprio territorio».

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