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Il caso
29 Novembre 2023 - 07:40
Marco Nebiolo e il luogo in cui è stato tamponato e picchiato
Ha dolori atroci, che lo fanno urlare dal dolore. Ma Marco Nebiolo, l’agente immobiliare aggredito al semaforo di corso Unità d’Italia, riesce ad avere un pensiero positivo dopo l’articolo pubblicato sulle nostre pagine e la successiva ondata d’affetto che lo ha travolto: «Mi spiace per chi mi ha fatto male, evidentemente sono persone che nella vita sono state più sfortunate di me».
Intanto la polizia municipale sta indagando ed è riuscita a risalire al conducente e alla proprietaria dell’auto che ha tamponato la Fiat Grande Punto di Nebiolo: un primo passo per rintracciare chi lo ha mandato all’ospedale Cto, con una frattura al cranio, due grandi ematomi e diversi focolai emorragici, oltre a una serie di altri traumi. E la prognosi resta riservata.
Tutto per colpa di quanto successo all’ora di pranzo di venerdì: il 47enne è alla guida della Fiat Grande Punto della sua società, la Immo Torino. Il semaforo di corso Unità d’Italia, all’altezza del Museo dell’auto, diventa giallo, lui frena e viene tamponato da una Citroen Xsara: «Stando a quanto abbiamo capito dai ricordi confusi di mio fratello, dall’auto sono scesi un uomo, una donna corpulenta e un ragazzo - ripercorre Diego Nebiolo - Dopo il tamponamento sono scesi, gli battevano sul vetro e lo hanno insultato perché ha frenato invece di passare». Interviene la moglie, Manuela Mareso: «Alle 12.53 Marco mi ha mandato un messaggio WhatsApp: “Ho tamponato, ho chiamato i vigili, volevano menare”. Poi non l’ho più sentito».
Quanto successo dopo è avvolto nei ricordi annebbiati di Nebiolo: «Abbiamo ricostruito che è sceso ed è stato aggredito. Poi è caduto e ha battuto la testa sull’asfalto. Non sappiamo altro, solo che alle 13.10 una signora lo ha visto in un lago di sangue dietro la sua macchina mentre l’autista di un carro attrezzi fermava un’ambulanza di passaggio».
Nebiolo è molto conosciuto a Torino per il suo passato da giornalista e per il presente come agente immobiliare, oltre che per i suoi ruoli in Api (Associazione piccole e medie imprese) di Torino e nella Fimaa (Federazione mediatori e agenti). E’ anche presidente dell’associazione dei commercianti del centro, nella zona del suo studio, in via dei Quartieri 8/C.
«Dopo il primo articolo su TorinoCronaca, ho ricevuto tantissime telefonate di conoscenti che non sapevano nulla - sorride la moglie - Ci ha fatto piacere in un momento così delicato, anche per i nostri tre figli». Al momento, però, non sono arrivate le chiamate che Manuela Mareso sperava di ricevere, quelle di potenziali testimoni: «Mi rendo conto che sia come cercare un ago in un pagliaio ma rinnovo l’appello a contattarmi al numero 392.52.97.609».
La signora ha raccontato di questa ricerca al marito: «Marco è proprio una persona speciale, urla dal dolore ma ha un cuore d’oro e pensa che i suoi aggressori siano solo delle persone sfortunate. Io non sono d’accordo: mi spaventa che ci siano persone così violente in giro».
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