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Torino-Lione, trovato l’accordo per i lavoratori licenziati

Fumata bianca al termine dell’incontro tra Telt, sindacati e aziende

I lavoratori Tav saranno riassorbiti

I lavoratori Tav saranno riassorbiti

Si avvia al lieto fine la vicenda dei lavoratori della Torino-Lione licenziati dal cantiere proprio nel momento in cui ci si prepara a cominciare gli scavi del tunnel. Questo pomeriggio, presso la sede di Telt a Collegno, si è svolto un incontro tra le imprese del consorzio Uxt che si appresta a cominciare i lavori, i sindacati (con i segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenea Uil) e la stessa Telt. Tre ore di discussioni al termine delle quali si è registrata una schiarita.

I 36 lavoratori (34 operai e 2 impiegati) erano rimasti a casa dopo che il precedente consorzio aveva finito i lavori di preparazione delle nicchie a Chiomonte. La speranza era quella che fossero riassorbiti subito dal nuovo consorzio ma non è andata così. Ieri però si è arrivata a un accordo che riguarda i 26 lavoratori valsusini (gli altri erano trasfertisti e non sono interessati a restare in Valle): la metà di loro sarà riassorbita entro fine gennaio, e i restanti 13 entro sei mesi. Tutti, per ora, restano in Naspi.

«Siamo soddisfatti - spiega Massimo Cogliandro, segretario della Fillea Cgil - ovviamente sarebbe stato meglio se tutti fossero stati riassorbiti già domani ma bisogna anche essere realisti. Il consorzio in pratica entrerà in funzione solo a gennaio e quindi prima non si può fare nulla ma l’impegno è stato preso e questo ci rassicura». Soddisfatto anche l’ex sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino, che per primo si era fatto “portavoce” degli operai licenziati: «Sono molto contento e ringrazio l’azienda del gesto, che ha un significato importante e che spero che venga capito da tutta la valle».

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto su altre situazioni e sul futuro. Il raggruppamento ha informato di aver già siglato accordi con imprese di ristorazione, ospitalità e altri servizi subappaltati a realtà presenti tra Chiomonte e Susa. In due settimane dall’ingresso in cantiere, avvenuto lo scorso 1 dicembre, sono state già coinvolte 10 realtà economiche per circa 170mila euro di investimenti che porteranno lavoro anche nell’indotto. Ma i sindacati hanno ribadito anche un altro aspetto: «Questo - conclude Cogliandro - deve essere un cantiere modello, con massima attenzione su sicurezza, formazione, trasparenza. Proprio per questo abbiamo stabilito di avere incontri periodici regolari».

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