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La sentenza
19 Dicembre 2023 - 16:54
Assolti perché non potevano rendersi conto che gli escort erano minorenni: è terminato così oggi al Palazzo di giustizia di Torino il processo a tre clienti di alcuni giovani stranieri che si prostituivano, risultati di età inferiore a 18 anni. Il giudice ha stabilito che «il fatto non sussiste».
Uno dei tre imputati - tutti italiani - ha 83 anni. Era stata la stessa procura a proporre l'assoluzione in base a un articolo del codice penale, introdotto nel 2012, che permette di "invocare come scusa" la "inevitabile ignoranza" rispetto all'età. Anche le difese erano state di questo parere: «Il reato in questione - commenta l'avvocato Cristian Scaramozzino, che ha assistito gli imputati con la collega Giulia Sattanino - va applicato caso per caso mediante una valutazione attenta e scrupolosa. Un conto è parlare di bambini e ragazzini, un altro è riferirsi a persone che, per quanto giovani, sembrano ormai avere superato ampiamente i 18 anni».
La vicenda risale al 2017 e già alla fine delle indagini i pm avevano chiesto di archiviare il caso: un gip, però, aveva ordinato di procedere con l'imputazione. A organizzare il "giro", servendosi di stranieri maggiorenni e minorenni che a volte ospitava nella propria casa, era un italiano che reclutava i ragazzi anche tra i frequentatori di una comunità (già condannato in un processo separato).
Il magistrato ha spiegato che, nel caso degli imputati, gli escort (che si dedicavano a massaggi e ad altre pratiche a luci rosse) erano persone "robuste", dall'aspetto non infantile o adolescenziale, che operavano in stanze al buio e spesso arrivando quando il lavoro sul cliente era già stato iniziato dal loro stesso sfruttatore. Erano gli stessi imputati a raccomandare di «volere dei giovani che non fossero minorenni».
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