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IL CASO
06 Gennaio 2024 - 07:30
Dopo la Teksid di Carmagnola e lo stabilimento Maserati di Grugliasco, Stellantis potrebbe vendere anche Comau, lo storico marchio della robotica, con sede sempre a Grugliasco e in 13 paesi. Le voci di una possibile cessione da parte di Stellantis risalgono al 2019, allora la società Comau venne valutata ben 2 miliardi di euro.
Una delle strade possibili, collegate allo spin off, è la quotazione in Borsa, opzione valutata nel recente passato ma difficile nell’attuale contesto dei mercati finanziari. Così le banche d’affari starebbero studiando alternative e sarebbe quindi al vaglio l’ipotesi di una cessione: sondando anche l’interesse per l’azienda da parte dei fondi di private equity. Al lavoro con un incarico esplorativo sul dossier, secondo le indiscrezioni, sarebbe la banca d’affari americana Goldman Sachs, tra gli storici consulenti del colosso dell’automotive.
Sempre secondo indiscrezioni la messa in vendita sarebbe dovuta avvenire a fine 2023. A porsi delle domande è il sindacato Fim-Cisl: «Nell’incontro del 30 ottobre 2023 la direzione aziendale ha confermato lo spin off già annunciato da tempo, senza comunicare alcun dettaglio in termini di tempi e modalità» spiegano da Fim-Cisl: «Temiamo che questa importante realtà del settore della robotica, dell’automazione industriale e della e-mobility, che occupa circa 700 dipendenti in Italia e oltre 3.500 nel mondo, possa essere ceduta a società terze con l’evidente rischio di impoverire ulteriormente il patrimonio di ricerca e sviluppo nel nostro Paese».
Del resto Stellantis ha appena deciso di chiudere un altro suo storico stabilimento, Fca Powertrain di Bielsko-Biala, in Polonia, dove venivano prodotte negli anni ‘70 le 126 e poi gli storici motori Multijet considerati eterni. Nello stabilimento lavoravano oltre 486 operai metalmeccanici che perderanno quasi certamente il loro posto.
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