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L'INIZIATIVA DELLE UNIVERSITA' E DEL POLITECNICO

Nasce il nuovo Centro studi sul cibo sostenibile a Torino. Ecco di cosa si occuperà

Sarà presieduto da Carlin Petrini: «L’educazione alimentare diventi materia obbligatoria a scuola»

Nasce il nuovo Centro sul cibo sostenibile a Torino. Ecco di cosa si occuperà

«Il governo inserisca l’educazione alimentare come insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado». E’ l’appello del patron di Slow Food, Carlin Petrini, presidente del nuovo centro studi e ricerca sul cibo sostenibile appena realizzato da Università di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, dove avrà sede.

Il nuovo centro rappresenterà un polo di ricerche e di studi sul cibo come bene complessivo, connesso all’ecologia, all’agricoltura e al consumo sostenibili, all’educazione sensoriale, agli stili di vita consapevoli, al benessere del vivente, all’economia circolare, alle politiche alimentari, all’innovazione non solo tecnologica ma anche concettuale e di modello, con l’obiettivo di attrarre finanziamenti per linee di ricerca applicata e processi di sviluppo di prototipi, e di diventare un punto di riferimento internazionale sul tema.

La presentazione nell'aula magna della Cavallerizza

Sono una ventina i progetti portati avanti dagli atenei sul cibo sostenibile. E non si esclude neppure la carne sintetica tanto criticata dagli allevatori. Come ha detto Bartolomeo Biolatti, rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche durante la presentazione alla Cavallerizza, insieme agli altri rettori Stefano Geuna, Guido Saracco e Gian Carlo Avanzi.

Sono undici invece i punti elencati nel documento programmatico: promuovere stagionalità e località, ridurre la plastica nella filiera alimentare, ridurre gli sprechi, promuovere un utilizzo rigenerativo dei suoli, rafforzare la biodiversità, ridurre gli anelli della filiera di produzione e trasporti delle merci, aumentare l’apporto proteico da fonti alternative alla carne, tracciare sempre meglio il cibo, promuovere l’educazione alimentare nelle scuole, promuovere la salute attraverso il cambiamento degli stili di vita e supportare e promuovere la costruzione di “politiche del cibo”.

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