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LE REAZIONI
16 Febbraio 2024 - 10:16
C’è tanta rabbia tra i 2.400 operai di Mirafiori costretti alla cassa integrazione fino a fine marzo. Anche se i buoni risultati di Stellantis hanno previsto un aumento del premio medio del 10% per i dipendenti italiani di Stellantis, che passa da 1.879 euro a 2.112 euro, il morale tra chi deve sbarcare il lunario e portare a casa la pagnotta quotidiana è a terra. «Noi viviamo con 1.180 euro di cassa integrazione al mese mentre loro fanno i miliardi» si lamenta Chiara, una lavoratrice ex Maserati, da due anni impiegata a Mirafiori. «Questi soldi finiscono a fine mese - aggiunge un altro lavoratore - come faccio a mantenere la famiglia?». Numerose le critiche a Tavares: «Si decida sul nostro futuro» attacca Cinzia, addetta al montaggio della 500. «Una volta qui c’erano tanti modelli - ricorda Luigi - ora invece non possiamo più farne neppure uno».

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La lettera di Tavares
Per celebrare i successi di Stellantis, Tavares ha anche inviato una missiva, rivolta anche agli operai in cassa integrazione, chiamandoli “cari colleghi”, sottolineando la sua fiducia nelle capacità del gruppo che ha mietuto utili e dividendi per gli azionisti in maniera considerevole. «Peccato che tutto ciò, visto da Torino, è paradossale. Infatti le lavoratrici e i lavoratori è dal 2008 che fanno cassa integrazione, entrando nel 2024 nel diciassettesimo anno consecutivo di ammortizzatori sociali, i quali hanno determinato la perdita di decine di migliaia di euro di salario» sottolinea il segretario generale Fiom Torino, Edi Lazzi.

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«Licenziate 35mila persone dell’indotto»
«Mirafiori si è ridotta passando da 20mila a 12mila addetti. Non solo - sottolinea ancora il segretario Fiom -, il disimpegno da Torino, prima della famiglia Agnelli Elkann e adesso di Stellantis, che non hanno assegnato nuovi modelli di auto, ha generato la chiusura di centinaia di fabbriche nell’indotto con il licenziamento di oltre 35mila persone». «Il risultato finale è che qualcuno ci sta guadagnando fortemente, ovvero i manager e gli azionisti della vecchia Fiat, e qualcuno ci sta perdendo, ovvero le lavoratrici e i lavoratori» evidenzia il responsabile Fiom Mirafiori, Gianni Mannori. «Penso che ci sia l’urgente bisogno di rilanciare Mirafiori - aggiunge - uno stabilimento che può ancora dare molto: nuovi modelli, nuove produzioni e assunzioni di giovani sono le uniche ricette in grado di farlo».
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