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L'APPELLO

«Tavares guadagna come 12mila operai al mese. Ora Lo Russo chiami Elkann»

Il presidente generale Fiom critica la super retribuzione del ceo di Stellantis e attacca il sindaco che risponde: «Sono sorpreso»

«Tavares guadagna come 12mila operai al mese. Ora Lo Russo chiami Elkann»

«La retribuzione percepita dall'ad di Stellantis, Carlos Tavares nel 2023, compreso il bonus, corrisponde allo stipendio mensile di circa 12mila lavoratori di terzo livello a Mirafiori. Cosa c'è bisogno di aggiungere?». Così il segretario generale della Fiom, Michele De Palma è intervenuto durante il convegno nella sede della Cgil di questa mattina sul ruolo dell'industria.

Lo stipendio di Tavares equivale a circa 13 milioni di euro all'anno, ma con i premi arriva a 23 milioni. Una cifra rapportata dalla Fiom al salario mensile di un operaio di terzo livello che corrisponde a 2mila euro lordi. 

«Davvero si può pensare che invii delle lettere ai lavoratori in cui li appella come "cari colleghi", che li invita a "fare risultati insieme" e che dica che siamo tutti sulla stessa barca?» si domanda ancora De Palma, riferendosi alla missiva inviata da Tavares dopo la presentazione dei risultati record di esercizio di Stellantis. «Il divario tra il salario delle persone e il compenso dell'amministratore delegato, che si realizza esattamente per i risultati finanziari che l'azienda raggiunge, non sono più tollerabili - ha aggiunto, - anche perché Stellantis chiede ancora risorse pubbliche per produrre auto in Italia quando non garantisce produttività al Paese: a Mirafiori continua la cassa integrazione, abbiamo 11.500 uscite, 2.500 lavoratori degli enti centrali, cioè quelli che fanno ricerca e sviluppo, che vanno fuori, e impianti inutilizzati che possono produrre 2 milioni di veicoli». 

L'ATTACCO AL SINDACO

Il segretario Fiom polemizza anche sul tavolo convocato dal sindaco di Torino in Comune in cui non è stata presa nessuna decisione particolare: «Era dovere di Lo Russo chiedere a Stellantis se c'era la concretezza sulla possibilità di investire su Mirafiori. I sindaci hanno sempre svolto un ruolo, anche Chiamparino, perché questo sindaco non chiama Elkann?» domanda De Pala, invitando poi Lo Russo a: «mettersi in relazione con le organizzazioni sindacali, con la Regione e con la presidenza del Consiglio, per convocare un unico tavolo in cui ci sia un elemento di garanzia rispetto ai livelli produttivi e occupazionali». 

Sotto accusa anche «i mezzi pubblici della Città di Torino, prodotti in Cina, quando potrebbero invece essere realizzati da Iveco o altre aziende del territorio».

All'incontro è intervenuta anche la segretaria della Cgil torinese, Elena Ferro: «Fino a quando non abbiamo una certezza nero su bianco sui modelli che Tavares intenda produrre a Torino e in Italia, non saremo soddisfatti. Con questi numeri di auto prodotte a Torino Mirafiori chiude. Anche lei si è rivolta al sindaco Lo Russo: «Favorisca un incontro tra l'azienda e i sindacati che rappresentano i lavoratori. Altrimenti la nostra impressione è che si stia giocando al solito gioco, per di più non conosciamo il contenuto del protocollo firmato dal primo cittadino con Stellantis».

SICUREZZA E LAVORO KO

Ferro ha anche chiesto un intervento da parte delle istituzioni per sostenere il lavoro in questa città, anche in ottica di Pnrr: «Ci sono 160 milioni sull’area di crisi ma non abbiamo contezza di come vengano utilizzati».

Il segretario De Palma ha concluso il suo intervento commentando il problema di sicurezza sul lavoro, dopo la morte dell'operaio 52enne, Domenico Fatigati, schiacciato in un macchinario nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra ad Avellino. «Ieri c'è stato un morto, gli opera sono in cassa integrazione, c'è un tema di reputazione che si sta ponendo e ora l'azienda deve rispondere del vincolo sociale che ha verso il territorio e i lavoratori». 

LA RISPOSTA DI LO RUSSO

La risposta del sindaco Lo Russo agli attacchi del segretario Fiom non si è fatta attendere: «Mi sorprende e mi dispiace che il segretario De Palma consideri l’iniziativa della Città un problema e non un contributo all’individuazione di soluzioni e strumenti per rilanciare il settore dell’automotive e più in generale dell’industria torinese». Così il sindaco replica al segretario generale della Fiom Michele De Palma che ha parlato di «troppi tavoli su Stellantis». «Peraltro - ha aggiunto il primo cittadino in una nota - proprio a quel tavolo con tutti gli attori presenti si è condivisa l’esigenza di definire una piattaforma di proposte da sottoporre in maniera unitaria al governo e su cui stiamo lavorando».

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