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il retroscena

Auto di lusso e rapine, chi è il nobile che ha gambizzato Oreste

L'identikit del 23enne fermato in un hotel a Torino dalla polizia. L'accusa: tentato omicidio

Pietro Costanzia di Costigliole è stato fermato dalla polizia

Pietro Costanzia di Costigliole è stato fermato dalla polizia

Amava le auto di lusso, Pietro Costanzia di Costigliole, il 23enne fermato oggi per il tentato omicidio di Oreste Borelli a Mirafiori Nord, in via Panizza, avvenuto lunedì sera. Supercar che il 23enne era solito sfoggiare sui suoi profili social, dove si mostrava anche in abiti griffati. Tutto per ottenere qualche "like" in più, come fanno tanti ragazzi della sua età.

Figlio di un conte, il rampollo Pietro non conduceva però una vita irreprensibile, in Spagna. Anzi, nel paese iberico avrebbe commesso diverse rapine, e sulla sua testa penderebbe anche un mandato di arresto internazionale. Intanto, interrogato davanti al pm oggi in questura, Pietro ha negato il tentato omicidio di Oreste: «Non sono stato io a ferire quel ragazzo. Non ho un machete, e nemmeno uno scooter», ha dichiarato il fermato agli investigatori nel corso dell'interrogatorio.

Eppure, gli indizi di colpevolezza nei suoi confronti erano gravi, al punto da spingere gli agenti della Squadra mobile a fermarlo, in un hotel di Torino. Il movente dell'agguato? E’ sempre in piedi la strada del regolamento di conti per una ragazza “contesa”. Cioè la ragazza, fidanzata di Pietro, a cui Oreste Borelli avrebbe fatto “apprezzamenti” via social mandandole anche delle foto “osè”. Ma ci sarebbe anche dell’altro, e non è da escludere che dietro i colpi di machete ci siano questioni di droga. L’accusa, intanto, per Pietro Costanzia di Costigliole è di tentato omicidio.

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