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IL REPORTAGE
24 Marzo 2024 - 17:32
Un treno su tre cancellato, sospeso o rimandato di qualche minuto. Quelli che bastano anche solo per perdere una coincidenza. Fosse per Asti o per Cuneo, ragion per cui molti passeggeri hanno dovuto aggiungere un sovrapprezzo di almeno 40 euro puntando sull’alta velocità e mettere in conto un ulteriore cambio a Milano, addirittura per rientrare in Piemonte passando per la Lombardia con la promessa di un “rimborso” che chissà come e in che forma arriverà, pur di ritornare a casa. «Ma è colpa nostra se non sapevamo dello sciopero? Non potevano dircelo quando abbiamo fatto i biglietti» attacca Laura F., 46 anni, inferocita per aver perduto l’ultimo giorno di riposo dal lavoro.
«Volevo solo andare a Pavia, ma avrei speso meno andando in tassì: così spendo almeno 50 euro in più solo per arrivare a Milano nel primo pomeriggio». Difficile non capire quanto sia il disagio mentre, nelle stesse ore, i sindacati confermano il «successo» di uno sciopero che ha paralizzato mezza Italia.
Molte, infatti, le cancellazioni di treni per lo sciopero del personale ferroviario indetto dai sindacati autonomi del comparto che, in particolare, ha interessato i lavoratori di Italo e Trenord. «Sarebbe fermo almeno un treno su tre previsti». Gli “stop”, proclamati da alcune sigle sindacali autonome - Cub Trasporti, Sgb e Usb - potrebbero avere «un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria» spiega Trenitalia e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni regionali. «Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l'orario di termine degli scioperi». Già qualcosa che «i viaggiatori potranno richiedere il rimborso del biglietto secondo quanto previsto dalle Condizioni Generali di Trasporto di ciascun vettore, consultabili sul sito delle singole imprese ferroviarie. Informazioni su collegamenti e servizi attraverso la “app” di Trenitalia, la sezione Infomobilità, il sito “Trenitaliatper.it,” o il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e presso il personale di assistenza clienti». Restano garantite, spiega l’azienda, «alcune corse nazionali e i treni regionali negli orarie più utilizzati dai pendolari, tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21».
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