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La storia
02 Aprile 2024 - 16:48
Quella sera avevano approfittato delle manifestazioni contro il lockdown. Era il 26 ottobre 2020 e due gang si erano organizzate via social poche ore prima della guerriglia: «Andiamo in centro, stasera c’è casino». Così avevano devastato i negozi di via Roma, sfondando le vetrine di Gucci e di altri negozi di lusso. Il marzo successivo, sono stati arrestati in 37: fra loro c'era anche il 25enne Nicolò Feltrin, poi condannato in appello a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere. Eppure è libero. Almeno lo era fino a domenica mattina, quando è stato fermato dai poliziotti della Squadra Volanti: aveva appena assaltato un panettiere e per questo è stato arrestato. «Ora le sue responsabilità sono al vaglio del giudice e dovranno essere accertate» commenta l'avvocato Luca Carnino, che assiste Feltrin.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti, il 25enne torinese ha forzato la serranda con un palanchino e spaccato la vetrina del fornaio "Quattro Spighe" di via Buenos Aires 41, traversa di corso Agnelli. Per sua "sfortuna", un residente ha sentito i rumori, si è affacciato e ha visto il ladro mentre usciva dalla panetteria con il registratore di cassa in mano. Ha chiamato il 112 e i poliziotti sono arrivati in tempo per fermare Feltrin, che nel frattempo aveva buttato la cassa in un bidone e si era intascato il contenuto: 6 euro complessivi. La classica "spaccata", una di quelle che ultimamente si stanno verificando in tutti i quartieri di Torino: da Mirafiori a Barca, da San Salvario a San Donato. E anche in centro, come quella avvenuta la scorsa notte in una gelateria di piazza Castello: pure lì il responsabile è un italiano, senzatetto di 25 anni che è stato arrestato dalla polizia. Proprio come Feltrin, che nonostante la giovane età ha già un lungo "curriculum".
E' stato arrestato tre volte tra il 2016 e il 2019 per furto su delle auto in sosta, tentata estorsione e per resistenza, lesioni, violazione di domicilio. Poi la razzia in via Roma, a confermare gli "slogan" che all'epoca postava sui social: «In giro faccio quello che voglio».
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