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La storia
19 Aprile 2024 - 08:58
L'attore Bryan Cranston in una scena della serie televisiva Breaking Bad
La cocaina partiva dal Sud America e arrivava a Rotterdam, base europea di una organizzazione albanese ramificata in mezza Europa. Da lì partiva verso Torino, dove i chili di droga arrivavano nascosti dentro auto modificate e tracciate. E c’era un autolavaggio regolarmente attivo in via Giachino: una copertura degna della serie televisiva Breaking Bad.
Ma questi accorgimenti non sono bastati all’organizzazione criminale che faceva capo a Geront Dedja, conosciuto anche come Tola: il 43enne albanese è stato condannato a 12 anni di carcere per traffico di stupefacenti: secondo l’accusa, gestiva l’importazione delle partite di cocaina dal Sud America ai Paesi Bassi (a Rotterdam, in particolare). La compravano al prezzo di 27mila euro al chilo, investendo anche più di 200mila euro per volta. Quindi la caricavano su Suv tracciati con il Gps e modificate per creare dei vani nascosti. Una volta arrivata in Italia, grazie a uomini di fiducia dei capi, la droga arrivava nella base torinese di Borgo Vittoria. Ma anche in altre due “filiali”, a Frosinone e Lissone (in provincia di Monza Brianza). Infine Dedja e gli altri presunti capi stabilivano il prezzo di vendita e gestivano lo spaccio al dettaglio attraverso smartphone appositamente programmati per evitare le intercettazioni.
Ma gli inquirenti sono riusciti comunque ad arrestare i membri dell’organizzazione e portarli a processo. Oltre a Dedja, difeso dall’avvocato Basilio Foti, sono stati condannati altri tre imputati per 15 anni complessivi (tutti hanno scelto il rito abbreviato). Il giudice ha disposto anche la confisca della villa del “boss” a Caselle, dei soldi sequestrati, oltre a una Bmw X3, una Mercedes GLA e un’Audi Q5.
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