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L'EVENTO

Celebrazioni per i 90 anni della canonizzazione di San Cottolengo: una festa tra musica, liturgia e carità

Il 30 aprile l’arcivescovo di Torino Roberto Repole presiederà la funzione eucaristica nella Piccola Casa della Divina Provvidenza

Celebrazioni per i 90 anni della canonizzazione di San Cottolengo: una festa tra musica, liturgia e carità

Una grande festa, musicale e liturgica, per celebrare San Giuseppe Benedetto Cottolengo, in concomitanza con i 90 anni dalla sua canonizzazione. Proclamato santo il 19 marzo 1934 nella Basilica di San Pietro da Papa Pio XI, che lo definì «il gigante della carità», Cottolengo è celebre per i suoi miracoli ma è ricordato dai torinesi soprattutto per la fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza che da tanti anni aiuta i poveri e i bisognosi.

LA SANTA MESSA

Dopo il ricco calendario di concerti e laboratori, le celebrazioni liturgiche si apriranno martedì 30 aprile alle ore 7 nella chiesa della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 14) con la S. Messa presieduta da monsignor Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare della diocesi di Torino. Alle ore 8.30 padre Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa, presiederà la celebrazione eucaristica per la Scuola Cottolengo. Alle ore 10.30 monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, presiede la solenne concelebrazione eucaristica che verrà trasmessa in diretta streaming.

LA NOVENA

Fino al 29 aprile nella chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza, tutti i giorni, alle ore 17 si tiene la novena in preparazione alla Solennità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo. A predicare la novena diversi sono i rappresentanti della Famiglia Carismatica Cottolenghina sul tema della loro preghiera e spiritualità a partire dagli orientamenti pastorali di padre Carmine Arice per il 2023-2024.

«Quest’anno le celebrazioni per la festa del Santo Cottolengo hanno il gusto del ringraziamento per i 90 anni dalla canonizzazione» sottolinea padre Arice: «celebrare, nella chiesa, non significa solo ricordare, ma soprattutto rinnovare, cioè comprendere come oggi possiamo incarnare il carisma del fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, testimone della carità, ma prima di tutto della fede in Gesù Cristo. Questo presuppone, dunque, una comunione con il Signore ed anche una cura della preghiera e della spiritualità, su cui è incentrata la novena di quest’anno».

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