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27 Maggio 2024 - 08:55
Balzo record per le patate: +43% in una settimana
Sogflazione. La signora Maria, quando andrà a Porta Palazzo (o in altri mercati), di sicuro non penserà a questa parola. Ma dovrebbe, almeno quando si avvicinerà al banco di frutta e verdura e noterà che il prezzo delle patate avrà subìto un’impennata: +40%. Anzi, a voler essere più precisi, +43% in una settimana. Balzo certificato alla Borsa europea dell’energia. Il “future” delle patate è salito infatti a 46 euro al quintale. Di chi è la colpa? Della sogflazione, appunto. In pratica, le patate costano di più per le precipitazioni estreme e prolungate di questi mesi. Nell’autunno 2023, il maltempo ha costretto infatti a interrompere la raccolta delle patate in Europa dopo tre settimane, perché il terreno fradicio impediva agli agricoltori di estrarre i raccolti. Si stima che 650mila tonnellate di patate non siano arrivate sul mercato. Molti tuberi sono marciti e si prevede una diminuzione del 20% nella disponibilità di sementi per il 2024. E’ stato quindi raccolto un prodotto di qualità compromessa, che non poteva essere conservato a lungo. Ergo, scorte limitate e prezzi alle stelle.
Ma ad aumentare non sono solo le patate, anche la carta igienica con i prezzi che, negli ultimi tre anni, sono saliti in media del +44%. Lo afferma il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) che ha elaborato i dati pubblicati sull'osservatorio Mimit, mettendo a confronto i prezzi attuali con quelli in vigore nel 2021. Una confezione da quattro rotoli costava in media in Italia 1,74 euro nel 2021, mentre oggi, per la stessa confezione, si spendono in media 2,51 euro. Bolzano la città dove la carta igienica costa di più, 3,40 euro il pacco da quattro rotoli, seguita da Grosseto (3,15 euro), Udine (3,06 euro) e Trento (3,03). Sull'altro versante della classifica Siracusa, con un prezzo medio di 1,77 euro, è la provincia più economica d'Italia, seguita da Bari (1,81 euro) e Mantova (1,87 euro). «Si stima che il mercato della carta igienica valga in Italia circa 1,2 miliardi di euro all'anno - afferma il presidente del comitato scientifico Crc, Furio Truzzi - ma è un bene talmente indispensabile che, come si ricorderà, durante la pandemia fu uno dei primi a sparire dagli scaffali dei supermercati, con i cittadini che acquistarono ingenti scorte di tale bene. A pesare sui rincari dei prezzi ci sono più fattori: in primis la crisi delle materie prime, con la guerra in Ucraina che ha portato ad un crollo delle importazioni di legno dalla Russia da cui si ottiene la cellulosa indispensabile per produrre la carta igienica, e il conseguente rialzo delle quotazioni internazionali della fibra corta, salite a gennaio del 68% rispetto ai livelli pre-rincari. Ci sono poi i maggiori costi di produzione - conclude Truzzi - determinati dal caro-energia».
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