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La storia
28 Maggio 2024 - 08:31
Marella Caracciolo e Gianni Agnelli nella copertina del libro di Jennifer Clark, "L'ultima dinastia"
“Qualora il signor Giovanni Agnelli mancasse o per qualsiasi ragione fosse impedito, l’amministrazione nella sua identica posizione con gli stessi poteri e prerogative sarà assunta dal signor John Philip Elkann”. Una sola frase, inserita in in un atto notarile del 1999, riemerge ora a distanza di 25 anni esatti. Ed è un grosso punto a favore dell’attuale “capo famiglia” nella lotta con la madre Margherita Agnelli, con cui John Elkann è in lotta sia sul fronte penale che su quello civile. In ballo c’è l’eredità dell’Avvocato e il controllo della Dicembre, la cassaforte di famiglia cui fanno capo Exor, Stellantis, Ferrari, Iveco e Gedi: «Ma quel documento blinda il controllo della società».
A dirlo è Jennifer Clark, ex corrispondente in Italia di Bloomberg, Reuters e Wall Street Journal. Già autrice di “Mondo Agnelli” nel 2011, ha appena pubblicato “L’ultima dinastia - La saga della famiglia Agnelli da Giovanni a John” (Solferino). In quasi 400 pagine, il libro ripercorre la storia di cinque generazioni di Agnelli attraverso documenti di archivio, testimonianze e interviste esclusive. E sei pagine di bibliografia, a testimoniare il lavoro di approfondimento e di ricerca della giornalista: «Nel 2024 la Fiat compie i 125 anni dalla fondazione e la dinastia Agnelli, fondata da Giovanni nel 1899, rimane in campo grazie alla capacità di adattarsi ai cambiamenti - è l’ analisi di Clark - John Elkann ha saputo “rimanere in gioco” accettando di spostare il centro di gravità fuori dall’Italia e pagando il prezzo di questa scelta. Oggi infatti gli Agnelli sono ancora una dinastia ricca e potente, ma non sono più considerati “i reali” d’Italia».
Prosegue l’ex corrispondente: «Delle grandi dinastie industriali nate agli albori dell’industrializzazione italiana - Marzotto, Pesenti, Lucchini, Volpi, Cini, Ferruzzi e altri - gli Agnelli sono tra gli ultimi rimasti a continuare sulla strada aperta dal fondatore» scrive. «Ho provato a ricostruire le dinamiche familiari sulla successione dell’Avvocato, un uomo che aveva fama, gloria, bellezza, ma non aveva un erede» prosegue Clark, che ha analizzato il rapporto tra Gianni Agnelli e il figlio Edoardo ma anche quello quello dei tre fratelli Elkann con la mamma Margherita e con la nonna Marella. Rapporto da cui ora dipendono i processi in tribunale: «Ho cercato di trovare un equilibrio tra le vicende private e la storia dell’industria dell’auto in Italia - spiega ancora la giornalista - Non è un romanzo e non è un progetto commissionato, ho trovato prima l’editore e poi ho spiegato a Exor che volevo fare un libro sulla famiglia, le vicende giudiziarie e non solo. Ho ricevuto massima disponibilità da John, invece Margherita non ha voluto parlare».
Nel libro Jennifer ricostruisce il rapporto difficile tra John e la mamma sin da quando era piccolo: un rancore che nasce da lontano in un’infanzia non molto facile in cui spicca la vicinanza dei nonni Marella e Gianni. Che però gli darà quell’investitura “tombale”. Su cui, in calce, compare anche la firma di Margherita Agnelli.
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