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ECCELLENZE PIEMONTESI

Vino, cambiano le regole per la produzione di Barolo e Barbaresco per tutelarne la qualità

Le proposte di modifica ai disciplinari hanno ottenuto il consenso dei produttori: ecco i dettagli

Nuove modifiche alle regole per la produzione di Barolo e Barbaresco per tutelarne la qualità  (Fonte Instagram)

Nuove modifiche alle regole per la produzione di Barolo e Barbaresco per tutelarne la qualità (Fonte Instagram)

La viticoltura piemontese e i suoi celebri Barolo e Barbaresco sono in fermento. Nei mesi scorsi, il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha presentato alcune proposte di modifica dei disciplinari che regolano la produzione di questi prestigiosi vini. Le modifiche proposte necessitavano di un ampio consenso per essere approvate, e i risultati della raccolta firme sono ora finalmente disponibili.

Per poter essere approvate, le modifiche ai disciplinari dovevano ottenere l'avvallo di produttori che rappresentassero almeno il 66% della superficie totale dei vigneti iscritti alla denominazione e almeno il 51% della produzione imbottigliata nell'ultimo biennio

Tra le proposte di modifica, due hanno raggiunto il quorum necessario e sono state approvate dai produttori. La prima riguarda la limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco, che per legge deve coincidere con la zona di vinificazione. Attualmente, il disciplinare non prevedeva una zona specifica per l'imbottigliamento, ma con le nuove modifiche, questa sarà limitata. Ciò significa che potranno chiamarsi Barolo e Barbaresco soltanto quei vini imbottigliati all'interno dell'area geografica in cui si coltiva l'uva da cui quegli stessi vini derivano. Per il Barolo, la proposta ha ottenuto il 71,15% del consenso per la superficie dei vigneti e il 66,95% per la produzione imbottigliata. Per il Barbaresco, le percentuali sono state rispettivamente del 67,92% e del 63,97%. Questo cambiamento mira a garantire una maggiore qualità nella produzione di questi vini, mantenendo il controllo all'interno delle zone di origine.

Il presidente del Consorzio di Tutela, Sergio Germano, ha chiarito il senso di questa misura: «I disciplinari (cioè i documenti che contengono le regole per la produzione dei vini e ne stabiliscono le caratteristiche organolettiche) redatti sessant’anni fa non ponevano limitazioni all’imbottigliamento, in quanto era impensabile all’epoca trasportare il vino a lunghe distanze, mentre ora tale possibilità è ipoteticamente consentita in tutto il mondo».

La seconda modifica approvata riguarda l'utilizzo di grandi formati per il vino Barbaresco. Fino ad ora i formati superiori ai 6 litri potevano essere utilizzati solo per scopi promozionali. La nuova modifica, invece, permetterà ai produttori di utilizzare formati fino a 18 litri anche per la vendita

Ora che le modifiche sono state approvate dai produttori, proseguirà l'iter legislativo necessario per renderle attuative nei rispettivi disciplinari. Questo processo richiederà tempo e attenzione, ma rappresenta un passo importante verso l'innovazione e la tutela della qualità dei vini Barolo e Barbaresco.

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