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Il caso
04 Luglio 2024 - 08:40
Franco Tesauro ha lavorato all’Embraco per 35 anni, dal 1987 al 2022. In mezzo tanta cassa integrazione, fino al fallimento e al processo per bancarotta fraudolenta per i vertici della storica azienda di Riva presso Chieri. Senza trovare un altro lavoro, aggrappato ai sussidi statali. Lui, come suo fratello Vito e come altre 400 persone.
Da inizio 2023, però, Franco Tesauro viveva in un limbo: era disoccupato come tanti suoi ex colleghi ma non prende più gli 800 euro di disoccupazione (la cosiddetta Naspi). Perché? Non si sa. Ma ora c’è una risposta: il giudice del lavoro Nicola Tritta ha condannato l’Inps a pagare 24 mesi di arretrati a Tesauro, che aveva fatto causa all’ente previdenziale con l’assistenza del sindacato Uglm e dell’avvocato Antonio Famà. Adesso l’Inps, che ha già pagato parte dei soldi, ha 120 giorni per versare l’intera cifra dovuta, cioè quanto imposto dal giudice: «Siamo soddisfatti del risultato, credevamo dall’inizio che ci fosse stato un errore - commenta Ciro Marino, segretario provinciale dell’Uglm - Ci spiace dover arrivare a un processo ma l’importante è il risultato». Anche perché questi circa 20mila euro, per Tesauro, saranno una boccata d’ossigeno dopo anni appeso ai risparmi. Perché lui, come tanti ex Embraco, ora non riceve più sussidi e non ha trovato lavoro: «Il mio è anche un appello per avere di nuovo un’opportunità» considera l’operaio, che oggi ha 59 anni. «Speriamo in bene, lui e tanti suoi colleghi sono a spasso dopo anni di speranze e di false promesse. E ora sono appesi a un filo in attesa di una pensione che non arriva mai» conclude Marino.
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