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Bombardano l'ospedale a Kiev, Torino accoglie i bambini superstiti

L'annuncio del governatore Alberto Cirio: «Arriveranno al Regina Margherita»

Il Piemonte è disponibile ad accogliere i bambini che erano ricoverati all'ospedale pediatrico di Kiev

Il Piemonte è disponibile ad accogliere i bambini che erano ricoverati all'ospedale pediatrico di Kiev

Il Piemonte è disponibile ad accogliere i bambini che erano ricoverati all'ospedale pediatrico di Kiev, bombardato dalle truppe russe. A dichiararlo è il governatore Alberto Cirio. «Il console onorario Dario Arrigotti mi ha contattato per informarmi di quanto accaduto», afferma il presidente della Regione, che dalla giornata di ieri è a Roma per una serie di incontri con il vicepresidente del Consiglio, e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Mi sono confrontato subito con Tajani - aggiunge Cirio - e con l'assessore alla Sanità Federico Riboldi abbiamo dato l'immediata disponibilità del Piemonte, e in particolare dell'ospedale Regina Margherita di Torino, ad accogliere i piccoli pazienti che devono essere sfollati dall'ospedale». Già nella prima fase dell'invasione russa in Ucraina, la Regione Piemonte aveva attivato una rete di solidarietà e organizzato un ponte aereo per alcuni bambini oncologici che sono stati portati a Torino, ricoverati al Regina Margherita. «Nelle prossime ore definiremo con l'ambasciata e con il governo le modalità con cui i bambini, che sono circa una decina, potranno raggiungere in sicurezza il nostro territorio», conclude Cirio.

L’apertura del Piemonte ad accogliere i bimbi ucraini arriva dopo l’attacco russo all’ospedale pediatrico Okhmardyt di Kiev. Il presidio sanitario della capitale è una delle strutture ospedaliere per bambini più importanti dell’Ucraina. «Ci sono persone sotto le macerie e il numero esatto delle vittime non è ancora noto», aveva dichiarato il presidente ucraino Zelensky, postando sui suoi canali social le immagini successive all’attacco sferrato dai russi. Pioggia di missili russi in Ucraina. Attacchi in serie che hanno preso di mira diverse città tra cui la capitale A Kiev, sono rimaste uccise 20 persone, di cui due proprio nell’attacco all’ospedale Okhmatdyt, mentre 61 sono rimaste ferite. A Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino, sono almeno dieci i civili uccisi dai russi. Secondo le fonti ucraine, si è trattato del più grande bombardamento nel Paese negli ultimi mesi. L’aeronautica militare di Kiev ha reso noto che nell’attacco sono stati usati missili ipersonici “Kinzhal”, una delle armi russe più avanzate. Il Kinzhal vola a una velocità dieci volte superiore a quella del suono, rendendolo difficile da intercettare. Insomma, a due mesi e mezzo dall’inizio del conflitto, l’emergenza in Ucraina non si spegne. E il Piemonte, come già fatto in passato, mette in moto la macchina della solidarietà.

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