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L'indagine

Capelli e tracce biologiche nel bagagliaio della Punto rossa: sono di Mara Favro?

Possibile svolta nelle indagini sulla donna scomparsa nel nulla tra il 7 e l'8 marzo in Val di Susa

A sinistra, la Punto rossa oggetto di analisi. A destra, Mara Favro

A sinistra, la Punto rossa oggetto di analisi. A destra, Mara Favro

Possibile svolta nelle indagini sulla scomparsa di Mara Favro, la donna di 51 anni di cui si sono perse le tracce nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2024: grazie gli accertamenti tecnici irripetibili eseguiti venerdì, sono stati trovati capelli e tracce biologiche sulla Fiat Punto rossa su cui Mara sarebbe salita prima di sparire. Erano sui sedili anteriori e nel bagagliaio: giovedì il sostituto procuratore Cesare Parodi affiderà un ulteriore incarico per analizzare quanto raccolto e capire se il Dna corrisponda a quello della 51enne. Secondo indiscrezioni, il pm intende scegliere il biologo Paolo Garofano.

Della novità sono stati avvisati la famiglia Favro, che ha fatto aprire l'inchiesta con le denunce presentate insieme all'avvocato Roberto Saraniti, e i legali dei due indagati per omicidio e occultamento di cadavere: l'avvocato Francesco Crimi, che assiste Vincenzo Milione, ed Elena Emma Piccatti, difensore di Cosimo Esposito. Che potranno nominare i loro consulenti di parte per partecipare agli accertamenti, che in gergo giudiziario vengono definiti "incidente probatorio". Crimi ha già anticipato che nominerà il criminologo Nicola Caprioli e la genetista forense Ippolita Randoni. Per Piccatti, invece, sarà confermato il professor Carlo Robino, che ha già seguito i primi accertamenti.

Milione ed Esposito sono, rispettivamente, titolare ed ex pizzaiolo di "Don Ciccio", la pizzeria di Chiomonte dove Favro lavorava quando è sparita nel nulla (Esposito si è trasferito in un'altra regione dopo la scomparsa di Mara). E la donna, residente a Susa, era lì nel locale il 7 marzo, prima di svanire: Milione ha dichiarato che, quella notte, Cosimo Esposito avrebbe preso l'auto per accompagnare Mara a casa. Esposito sostiene il contrario, affermando che sarebbe stata Mara a offrirgli un passaggio su quella stessa auto. Di certo c'è che un amico aveva prestato una Fiat Punto rossa al pizzaiolo, che ora è finita sotto sequestro e si trova a disposizione degli inquirenti in un deposito di Bruzolo. L'ipotesi è che c'entri con la scomparsa: da lì gli accertamenti di questi giorni, che ora potrebbero portare a una svolta nell'indagine per omicidio e occultamento di cadavere della 51enne, mamma di una bambina di 9 anni.

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