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l'inchiesta

Cerotti, la coca nei libri e pure i “super spinelli”: allarme droga a Torino

In via Guido Reni i carabinieri “setacciano” tutto quello che viene sequestrato: «Ci preoccupa ciò che non conosciamo»

Nel laboratorio dei carabinieri che analizza le sostanze stupefacenti

Nel laboratorio dei carabinieri che analizza le sostanze stupefacenti

Chi si aspetterebbe di trovare della cocaina in un libro? E non nascosta all’interno, proprio “imbevuta” nelle pagine: ecco, è successo ai carabinieri del Laboratorio analisi sostanze stupefacenti (Lass) di via Guido Reni a Torino, uno dei due presenti in Piemonte. Dove vengono studiati tutti i tipi di droga che l’Arma sequestra a Torino e provincia. E i risultati del lavoro di questi esperti fa paura: «Notiamo un uso smodato di hashish e marijuana. Anche cocaina e anfetamine sono meno “esclusive” di una volta. Ma ci preoccupano anche le nuove sostanze» mettono in guardia Luigi Murialdo e Ronni Natoli, i due luogotenenti in forza al Lass.

Caccia alle droghe
Una delle sostanze che fa più paura è il fentanyl, la cosiddetta “droga degli zombie”: «Fa parte di una famiglia di molecole chimiche definite “oppioidi” perché mimano gli effetti degli oppiacei - analizza Natoli - Sono “distratte” dall’uso clinico e possono essere molto pericolosi. Bastano pochissimi milligrammi per provocare una sedazione profonda e anche la morte». Quanto è alto questo rischio? «Oggi si vedono meno “zombie” che in passato. Però c’è ancora chi ne abusa, addirittura masticando i cerotti usati per ricavare il fentanyl. O lo estrae in modo artigianale grazie alle indicazioni tratte dal web». Poi c’è il metadone, che le Asl distribuiscono per curare la dipendenza da eroina. E invece diventa una moneta di scambio per ottenere altra eroina. E la cocaina? Natoli la definisce «sostanza principe dell’era moderna» perché, in un mondo che punta alla “iper prestazione”, consente di essere molto più produttivi». La coca ha una particolarità, viene nascosta nei modi più assurdi: «In un sequestro abbiamo trovato dei fogli di carta imbevuti di cocaina, che poi sarebbe stata estratta mettendo le pagine in ammollo nell’alcol etilico - riporta Murialdo - Il problema è che, insieme alla coca, vengono estratte anche le microparticelle di inchiostro». Poi c’è il crack, una droga consumata sempre di più dai disperati sparsi per la città: «È il frutto di un procedimento chimico che parte dalla cocaina e comprende un trattamento con bicarbonato e ammoniaca. Così arriva direttamente al cervello e produce molti più danni». Il problema è che, secondo le ultime analisi, sono diventati più pericolosi pure hashish, marijuana e i relativi “super spinelli”: «E’ aumentata tantissimo la percentuale di tetraidrocannabinolo (Thc) nei campioni - riprende Natoli - Con una dose di principio attivo così alta, ci sono degli “psico rischi” per chi prova uno spinello così concentrato per la prima volta».

«Abuso smodato»
Si può parlare di un allarme droga a Torino? Pochi mesi fa il questore Vincenzo Ciarambino si era detto preoccupato per i numeri degli ultimi anni. E recentemente la dirigente del commissariato Barriera Nizza, Raffaella Fontana, ha parlato di «un consumo impressionate». Rispondono i due carabinieri: «Dalle nostre indagini, che si basa sui sequestri dei nostri colleghi, emerge un uso smodato di cannabis e derivati. Sono sempre state le sostanze più consumate, seguite da cocaine e anfetamine. Anche perché queste droghe viaggiano spesso insieme e non sono più “esclusive” come una volta: notiamo una fidelizzazione del cliente, per cui lo spacciatore regala la marijuana a chi compra anche la coca». La vera preoccupazione riguarda le cosiddette “droghe furbe”, ancora poco conosciute e spesso non illegali perché non inserite nelle tabelle di riferimento: «Ci sono tante sostanze psicoattive di cui sappiamo troppo poco: sono prodotti chimici di origine cinese o indiana che vengono testati direttamente sui consumatori. E quindi tocca ai medici capire come intervenire mentre cercano di salvare la vita ai tossicodipendenti».

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