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l'omicidio-suicidio
20 Agosto 2024 - 08:45
Nei riquadri, Francesco Longhitano e Anna Lupo
Liti continue tra le mura domestiche. E urla, che i vicini udivano distintamente. «Devi farti i c...i tuoi, mi hai rotto», così gridava Francesco Longhitano, l'uomo di 81 anni che in piazza della Repubblica a Collegno, con una pistola revolver illegalmente detenuta, ha ammazzato la compagna, Anna Lupo, 82 anni, sparando contro di lei tre colpi, prima di uccidersi. Il pensionato soffriva da tempo di una forte depressione e in casa con la compagna le cose andavano male da tempo. La coppia si era trasferita da tre anni al settimo piano di un palazzo di piazza della Repubblica, proprio di fronte al luogo dov'è avvenuto l'omicidio-suicidio. Colazione alla Caffetteria Dora, poi la spesa alla Coop. Questa la loro quotidianità. Francesco Longhitano usciva spesso di casa, Anna Lupo, molto meno. I due lasciano un figlio e un nipote. Ma Anna da un precedente matrimonio (l'ex marito è mancato alcuni anni fa) ha avuto una figlia. Longhitano aveva lavorato nel mondo edile. Era stato nei paesi arabi e parlava molto bene l'arabo.
Le litigate, appunto, erano frequenti, anche se nessuno aveva mai chiamato i carabinieri. E poi c'è un particolare. Anna Lupo, ultimamente, non teneva più la porta d’ingresso dell’alloggio completamente chiusa. Ma leggermente aperta. Forse, temeva per la sua vita e cercava un modo per chiedere immediatamente aiuto in caso di necessità. «Anna? L’ho vista sabato - racconta Yudelky, 43 anni, cubana, vicina di pianerottolo della coppia - e non ho notato nulla di strano. Ho una figlia piccola e a volte mi diceva “Posso fare da baby-sitter alla tua bimba?”. Le aveva anche regalato un palloncino di Harry Potter. Ma spesso sentivo urla provenire da quella casa». Oltre alla depressione, Longhitano aveva altri problemi di salute. Zoppicava e portava una stampella. Mentre Anna Lupo aveva subìto una recente operazione al braccio. Insomma, in casa liti e incomprensioni, ma nessuno si sarebbe aspettato un epilogo così tragico.
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