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Il caso

Incubo in casa di riposo: anziani maltrattati e non curati, scattano 10 denunce

È il risultato di un'estate di controlli dei carabinieri del Nas nelle strutture di Torino e provincia

I carabinieri

Le indagini sono state svolte dai carabinieri del Nas

Anziani e disabili non curati e abbandonati a loro stessi dagli operatori delle case di riposo, che ora sono stati denunciati per maltrattamenti, abbandono di persona incapace ed esercizio abusivo della professione: sono le accuse che emergono da due informative trasmesse dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) di Torino alla Procura di Torino, risultato di ben 108 controlli effettuati dai militari specializzati dell’Arma durante il mese di agosto nelle strutture per anziani e disabili di città e provincia.

Guai in due strutture

Stando a quanto emerso dalle indagini, i casi più eclatanti riguardano una casa di riposo e una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) a Torino. Nel primo caso, gli investigatori dell’Arma hanno verificato che il personale infermieristico non somministrava le necessarie terapie agli anziani, esponendoli a gravi rischi per la salute. Per questo tre dipendenti e la responsabile della struttura sono stati denunciati per maltrattamenti e abbandono di persona incapace di provvedere a se stessa.

Ancora più gravi, stando alle accuse emerse finora, sono risultate le condizioni degli ospiti di una struttura del centro cittadino. Qui, infatti, i dipendenti non solo non fornivano le necessarie cure ad anziani e disabili, ma anche le somministrazioni delle terapie farmacologiche, comprese quelle antidolorifiche a base di derivati dell’oppio, erano gestite da personale non qualificato. Un comportamento che avrebbe messo seriamente in pericolo la salute dei pazienti, considerando che solo medici e infermieri possono svolgere quelle specifiche attività. Di conseguenza, i militari hanno denunciato altri sei lavoratori, tra cui ausiliari socioassistenziali e operatori sociosanitari, per abbandono di persona incapace, maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione. 
Ora queste segnalazioni dei carabinieri sono finite sul tavolo del procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, che coordina il gruppo “Tutela degli ambienti di lavoro, dei consumatori e dei malati” della Procura.

Altri casi in provincia

Le indagini andranno avanti e potrebbero portare a un processo come quello per la Rsa Dimensione Essere di Pecetto, concluso a febbraio con una condanna e due patteggiamenti: nella struttura, risultata del tutto abusiva, c’erano anziani in stato di abbandono e farmaci scaduti. Non solo, era emersa anche la circonvenzione di un ospite di oltre 90 anni.
È ancora in corso, invece, il processo a carico di una operatrice de Il Porto di Torre Pellice, imputata per lesioni personali aggravate e maltrattamenti: «Urlava agli anziani frasi come “scema, ti puzza l’alito, stronzo deficiente” - si legge negli atti del processo, che vede coinvolta anche la coordinatrice della struttura per “omesso controllo” - Accendeva le luci durante il turno di notte, turbando il sonno dei pazienti. E li costringeva a sopportarla in condizione di ubriachezza, li strattonava ed effettuava manovra brusche e non conformi al protocollo».

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