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28 Agosto 2024 - 16:59
L'omicidio di Hamza Moutik è avvenuto sotto il ponteggio di corso Giulio Cesare 25
Gli investigatori della sezione Omicidi lo hanno fermato a Malpensa: era appena sceso dall'aereo proveniente dal Marocco, dov'era scappato già sabato mattina. E ora l'assassino di Hamza Moutik finirà in carcere: il 16enne marocchino è stato fermato stamattina all'aeroporto lombardo e ora dovrà spiegare perché ha ucciso lo spacciatore che, secondo quanto ricostruito, lo aveva violentato.
Erano le 20.30 di venerdì scorso, sotto il ponteggio di corso Giulio Cesare 25, quando il 16enne ha accoltellato a morte il pusher 26enne (poi morto all’ospedale San Giovanni Bosco domenica mattina). Dopo il fattaccio l’assassino è scappato in Marocco e si è cancellato dai social.
Ma poi, convinto da qualcuno, avrebbe deciso di tornare ed è stato fermato dagli investigatori della sezione Omicidi della Squadra mobile, coordinata dalla procura. Il fascicolo è affidato al pubblico ministero Alessandro Aghemo, che però è affiancato da un magistrato della procura dei Minori, guidata da Emma Avezzù, vista la giovanissima età dell’assassino (e venerdì è prevista l'autopsia sul corpo della vittima).
Intanto è stato recuperato anche il coltello utilizzato per l'omicidio, che il giovane aveva gettato in un cassonetto dei rifiuti nei paraggi durante la sua fuga. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, quella più accreditata resta sempre legata a un possibile stupro, che Hamza avrebbe consumato o comunque tentato nei confronti del ragazzo che poi l’ha ucciso. Una violenza in cambio della droga, magari per un debito contratto dal killer. Su tutte le furie per l’umiliazione subìta, il ragazzo si sarebbe vendicato andando a uccidere Hamza: a riferirlo un uomo che conosceva entrambi i protagonisti della vicenda, diventato il testimone chiave per risolvere il giallo.
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