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Il caso
10 Settembre 2024 - 06:20
Ambulatorio devastato alle Molinette. Nel riquadro, il senatore Zullo
Ancora medici aggrediti a Torino: l’altro giorno alle Molinette, ieri davanti al San Giovanni Bosco. E sono gli ennesimi attacchi a sanitari a Torino, come nel resto d’Italia: «Chi picchia un operatore o devasta il patrimonio sanitario non deve più avere diritto a cure gratuite» chiede Ignazio Zullo, medico e senatore di Fratelli d’Italia che ha firmato una proposta di legge con questa idea.
Qualche giorno fa, al pronto soccorso delle Molinette, i parenti di un paziente tossicodipendente hanno distrutto scrivania, computer e stampante perché lo psichiatra aveva deciso di non ricoverare il ragazzo.
Invece, alle 8 di ieri, una giovane dottoressa del pronto soccorso del Giovanni Bosco è stata ferita da un nordafricano mentre stava entrando in ospedale. L’uomo ha cercato di strapparle la borsetta, poi l’ha ferita con un coltello alla mano prima che riuscisse a entrare in ospedale.
La donna, poco più che 30enne, e i suoi colleghi hanno subito chiamato il 112 ma, quando sono arrivate le volanti, l’aggressore era già scappato. Ora la polizia sta indagando per rintracciarlo: pare che il suo non fosse un attacco mirato alla dottoressa ma un tentativo di rapina. La vittima, per fortuna, ha riportato solo ferite lievi a un dito mentre cercava di difendersi dall’assalto. Intanto i vertici dell’Asl Città di Torino lanciano la proposta di rendere a pagamento e custodito il parcheggio dell’ospedale, già al centro di polemiche e indagini dopo dopo la morte di Esmeralda, investita e uccisa a 2 anni proprio davanti al Giovanni Bosco.
«Quando poi non troverete più medici o infermieri in pronto soccorso, voglio vedere chi picchierete» denunciava su Instagram una dottoressa delle Molinette dopo l’ultimo episodio. Uno sfogo che fa seguito a quanto successo in questi giorni a Torino e a Foggia nelle stesse ore (e altre 16mila volte negli ospedali italiani nel 2023, con una media di 43 casi al giorno). Un’emergenza che ha spinto Zullo a presentare la proposta di legge, che ora sarà discussa in Parlamento: «L’idea è quella di un “Daspo sanitario” che sospenda la gratuità delle cure programmate e di elezione - presenta il senatore di Fdi - Interventi e visite salvavita sarebbero comunque garantite. Vedremo se i colleghi appoggeranno la mia proposta, intanto c’è pieno sostegno dagli operatori. Credo che i fatti di Foggia siano stati la goccia che fa traboccare il vaso. E speriamo che la comunicazione faccia da deterrente e spinga la gente ad avere maggiore rispetto per i sanitari».
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