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l'intervista

Il campione dei rally: «Quell'auto è per esperti. Ma è follia perdere il Salone per colpa di una persona»

Miki Biasion, due volte iridato con la Lancia, parla dell'incidente in piazza San Carlo: «La signora doveva rallentare»

A sinistra, l'incidente al Salone. A destra, l'ex campione Miki Biasion

A sinistra, l'incidente al Salone. A destra, l'ex campione Miki Biasion

Miki Biasion l’incidente di piazza San Carlo non l’ha visto. Il due volte iridato nei rally (1988 e 1989) aveva lasciato la piazza dopo la parata in suo onore. Lui, che la Lancia 037 l’ha guidata, non punta il dito contro l’organizzazione, ma tira le orecchie alla donna, Barbara Riolfo, a bordo della vettura da rally che ha travolto gli spettatori.

Biasion, ha visto l’incidente in piazza?
«No, la parata in mio onore era finita da un pezzo ed ero già all’Heritage Hub».

Ma i video li avrà guardati. In questi giorni hanno spopolato sul web.
«Ho visto un paio di filmati, ma in questi giorni ho cercato di stare lontano da internet, dai social e dai giornali».

Che idea si è fatto dell’incidente?
«Che forse la signora alla guida ha esagerato. Ma è stato montato un caso spropositato su quanto accaduto».

Secondo lei non si è rischiata la strage?
«Credo proprio di no. La Lancia avrebbe fatto una strage se fosse andata a gran velocità, ma non è andata così. La conducente ha provato a frenare e infatti il numero dei feriti non è altissimo».

Dunque la donna alla guida non ha colpe?
«La signora ha fatto una sciocchezza, se fosse andata più piano forse non sarebbe successo niente. Ma è esagerato fare un polverone per l’errore del singolo».

Cosa intende dire?
«L’organizzazione del Salone era perfetta, ma sento dire che l’evento non dovrebbe più farsi dopo l’incidente. Questo è gettare fango sul motorsport».

Ma la Lancia 037 non è un’auto pericolosa?
«Fa parte del Gruppo B, che è stato abolito perché troppo performante. A guidarle dovrebbero essere solo dei professionisti. Ma allora a questo punto impediamo anche a chi ha soldi di comprare Ferrari e Lamborghini».

Se Torino dovesse perdere il Salone?
«Sarebbe una follia. I rischi ci sono sempre stati, basta rispettare le regole e si riducono, ma non si possono eliminare. E poi gli incoscienti ci sono tutti i giorni sulle strade, non al Salone».

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